Gli imputati Fabrizio Tirabassi, Raffaele Mincione, Enrico Crasso e il cardinale Angelo Becciu hanno chiesto la ricusazione del Promotore di Giustizia, Alessandro Diddi, nel corso del processo di appello sui fondi riservati della Santa Sede. La Corte d’Appello ha ritenuto ammissibile l’istanza e ha disposto la trasmissione alla Corte di Cassazione vaticana, composta dal cardinale presidente Kevin Joseph Farrell e dai cardinali Zuppi, Lojudice e Gambetti.

L’udienza si è svolta nella nuova aula del tribunale vaticano, inaugurata pochi giorni fa dal Papa, con la presenza di alcuni imputati e l’assenza di altri. Diddi ha annunciato di voler usare i tre giorni a disposizione per presentare osservazioni e difendersi dalle illazioni circolate nei mesi scorsi, legate a chat e al memoriale di mons. Perlasca, redatto sotto la dettatura dell’ex lobbista Chaouqui.

Al termine del suo intervento, il Promotore ha dichiarato: “Ritengo doveroso allontanarmi dall’udienza, non ci sono attività urgenti da compiere”, e la Corte ha sospeso la seduta per circa dieci minuti.