Ollolai è avvolta in un silenzio rotto solo dal pianto sommesso di chi non riesce a capacitarsi. Alessandra Cottu, la vivace tredicenne dal sorriso contagioso e dagli occhi pieni di stelle, non ce l’ha fatta. La notizia della sua morte, arrivata come un fulmine a ciel sereno dopo giorni di angosciosa attesa, ha spezzato il cuore di un intero paese. Trasferita d’urgenza al Bambin Gesù di Roma dopo l’incidente devastante del 12 settembre alle porte di Nuoro, la piccola guerriera ha combattuto con tutte le sue forze, ma il destino ha avuto l’ultima parola.

Era solo un’adolescente, Alessandra, nata e cresciuta tra i monti aspri e generosi della Barbagia, in quel borgo di Ollolai dove il tempo sembra scorrere al ritmo delle tradizioni e dei sogni innocenti.

Una passione che ardeva come un fuoco sacro: i cavalli. Ereditata dai genitori, gente dal cuore grande, quella fiamma l’aveva trasformata in una piccola amazzone, padrona di redini e di emozioni. “Era il suo mondo”, raccontano con la voce incrinata dalla commozione le sue amiche.

Proprio il suo sogno aveva illuminato l’inizio di settembre in occasione della Festa di San Basilio quando Alessandra aveva sfilato a cavallo per le vie del paese.

Quella processione, parte del cuore pulsante della devozione, era stata un momento di grande emozione. Chi l’avrebbe detto che, appena undici giorni dopo, quel sogno si sarebbe infranto in un groviglio di lamiere e sirene.

L’incidente, avvenuto la sera del 12 settembre sulla bretella di Pratosardo, alle porte di Nuoro, è stato un dramma che ha segnato dieci vite. 

Tre auto coinvolte, una Peugeot 308 con a bordo Alessandra e i suoi familiari, un’Alfa Romeo Giulietta e una Nissan Qashqai si sono scontrate in un frontale che ha lasciato sul terreno un bilancio di feriti gravi, sette dei quali estratti dalle lamiere con fatica da vigili del fuoco e soccorritori. 

La piccola, seduta sul sedile posteriore, è stata la più colpita: trauma cranico e lesioni interne che l’hanno precipitata in un limbo tra vita e morte. Ricoverata prima al San Francesco di Nuoro per un intervento salvavita, è stata poi trasferita a Roma, dove medici e infermieri hanno lottato ore, giorni, notti intere per strapparla alle tenebre, ma il cuore di Alessandra, così grande per i suoi anni, ha ceduto.

Ollolai piange la sua perdita come un lutto collettivo. Il paese, con le sue viuzze strette e le case di granito che custodiscono storie di resilienza, si è fermato.

L’intera comunità ollolaese e non solo, con la morte nel cuore, sussurrano una preghiera per Alessandra, la bambina che ha cavalcato sogni carichi di emozioni, ma che si sono spenti troppo presto.