Oristano

Storie dei nonni | Il matrimonio nell'Alta Marmilla: usanze e tradizioni sopravvissute fino a oggi

In questo articolo vogliamo fare un viaggio alla scoperta delle tradizioni matrimoniali, in uso ancora oggi, nell'Alta Marmilla

Storie dei nonni | Il matrimonio nell'Alta Marmilla: usanze e tradizioni sopravvissute fino a oggi

Di: Arianna Zedda


L'Italia è un Paese ricco di usanze e di tradizioni e le nozze nell'Alta Marmilla non sono da meno: vogliono dire festa, buon cibo e musica, elementi importantissimi del nostro bagaglio culturale.

Ma ogni regione, ogni provincia, ogni paese porta con sé riti legati alle origini degli sposi oltre ai loro gusti personali; usanze, un'eredità del passato da trasmettere di generazione in generazione.

In questo articolo vogliamo fare un viaggio alla scoperta delle tradizioni matrimoniali, in uso ancora oggi, nella parte centro-meridionale della Sardegna .

Le abitudini, anche un po' scaramantiche talvolta, comuni al resto dello Stivale rimangono.

La sposa deve portare con sé qualcosa di nuovo, qualcosa di vecchio, qualcosa di prestato, qualcosa di blu, qualcosa di regalato.

Il lancio del bouquet, da sempre uno dei momenti più attesi, non può mancare. Secondo la leggenda, la fortunata che riuscirà ad afferrarlo sarà la prossima a sposarsi.

I futuri sposi non devono vedersi il giorno prima del matrimonio e lo sposo non deve vedere l'abito da sposa.

I coniugi poi, una volta usciti dalla Chiesa, o dal Comune, dovrebbero venir sommersi di chicchi di riso, simbolo di fertilità e di buon auspicio.

Un'usanza molto in voga nell'Isola poi prevede di mettere all'asta per gli invitati alcuni lembi della cravatta dell'abito da cerimonia, rigorosamente tagliata da un testimone: più generosa è l'offerta in denaro più grande sarà il lembo donato.

Ma cosa succede, in più, a sud della Giara di Gesturi?

Innanzitutto, la serenata: questo gesto ha origini antichissime, addirittura risalenti al Medioevo, ha cominciato però a diffondersi nel centro e nel sud Italia durante il secondo dopoguerra, come atto simbolico con cui il futuro sposo si impegnava nei confronti della futura moglie, davanti all’intera famiglia e alla comunità, ottenendo così il beneplacito del padre della sposa.

Con la collaborazione di amici e parenti, il futuro sposo organizza l'evento sotto casa della sposa e a sua insaputa. Una volta lì, alla presenza degli affetti più cari e dei conoscenti, intona la prima canzone davanti alla fidanzata, seguita da una dichiarazione d'amore, come tradizione vuole.

La serenata prima del matrimonio solitamente si svolge la sera del sabato che precede il giorno delle nozze e a esecuzione terminata i parenti della sposa offrono un piccolo rinfresco a tutti i partecipanti.

Il giorno del matrimonio, prima della celebrazione, i parenti stretti della sposa, come anche quelli dello sposo, sono soliti accogliere le rispettive famiglie nella casa che ospita il futuro coniuge con un banchetto che precede le nozze.

Lo sposo, in Marmilla, si reca poi in Chiesa (o in Comune) a piedi - distanza permettendo -, rigorosamente accompagnato dalla madre, laddove fosse possibile, seguito da coloro che erano presenti durante il precedente momento di convivialità.

Al termine della cerimonia e dei festeggiamenti, in questa zona dell'Oristanese però gli sposini non potranno godersi la pace e la felicità della prima notte di nozze ancora, perché è tradizione che i testimoni e gli amici più stretti li accompagnino nella dimora che ospiterà la nuova famiglia, condividendo con loro ancora un momento di chiacchiere e frivolezze in compagnia.

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