La presidente della Regione Alessandra Todde definisce il suo incarico ad interim alla Sanità come "un interim di servizio", necessario a traghettare il sistema fino alla nomina e alla piena operatività dei nuovi direttori generali delle aziende sanitarie. "L’interim durerà il necessario. Non sono appassionata né mi sento Napoleone – ha detto a margine dell’assemblea dei soci di Abbanoa –. Lo faccio con sacrificio, consapevole delle responsabilità che questo settore comporta. Ma è indispensabile dare un’impronta e accelerare percorsi che, per vari motivi, stanno procedendo a rilento".

Todde sottolinea l’urgenza di monitorare con attenzione alcuni dossier strategici: "Penso alla costruzione dell’ospedale di San Gavino e ai progetti Pnrr, che prevedono 50 Case e 13 Ospedali di comunità da realizzare entro giugno 2026. Dobbiamo essere rigorosi nel rispetto dei cronoprogrammi: parliamo di risorse importanti per i cittadini, che non possiamo permetterci di sprecare".

Per la governatrice, il cambio di marcia passa soprattutto dal coordinamento tra le Asl: "L’insediamento dei nuovi direttori sarà fondamentale per riportare ordine e per costruire un vero modello di rete. Serve collaborazione, perché in Sardegna siamo un milione e seicentomila abitanti sparsi su tutto il territorio: se le Asl non dialogano tra loro, non può esistere una sanità realmente efficace".

Todde non nasconde le criticità interne al sistema: "Sono ancora troppe le gelosie territoriali, e questo ostacola una visione complessiva e moderna dell’assistenza sanitaria".