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Un vero e proprio flop quello che si è manifestato nei referendum abrogativi, con una partecipazione ben al di sotto del quorum richiesto e un sostanziale divario nel numero di voti favorevoli tra le diverse domande. In particolare, il quesito sulla cittadinanza per gli stranieri ha raccolto significativamente meno sì rispetto alle proposte in materia di lavoro.
La proposta mirava a ridurre da 10 a 5 anni il periodo di permanenza in Italia necessario per ottenere la cittadinanza italiana. Come riportato dal Corriere, con circa 50.000 sezioni scrutinate, i sostenitori si attestano al 65%, mentre negli altri referendum sul lavoro raggiungono l'88%, con un significativo divario del 20%.
In previsione, il referendum sulla cittadinanza sembrava destinato a suscitare maggior interesse tra gli elettori, data la chiarezza della questione. Si ipotizzava che avrebbe potuto avvicinare il raggiungimento del quorum, attraendo un vasto numero di sostenitori. Tuttavia, si è verificato l'opposto: una parte significativa degli elettori si è recata ai seggi per esprimere dissenso riguardo alla concessione della cittadinanza agli immigrati.