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Dopo la recente riforma nel settore Sanità, la Giunta Todde ha nominato i commissari per le aziende in extremis (il termine scadeva ieri). Su suggerimento dell'assessore Armando Bartolazzi, l'amministrazione guidata da Alessandra Todde ha adottato le delibere che formalizzano i ruoli di commissario nelle strutture legate al sistema sanitario regionale. Tuttavia, si sarebbe trattato di una decisione presa senza il consenso unanime, poiché gli assessori del Pd Giuseppe Meloni (che ricopre anche il ruolo di vice presidente), Emanuele Cani e Rosanna Laconi non hanno partecipato alla riunione della giunta. Questo ha portato a tensioni all'interno del campo politico dei dem.
"Fino a pochi minuti prima della convocazione della Giunta ci sono state interlocuzioni con tutte le forze politiche che compongono il Campo Largo, per ricomporre tutte le posizioni e per condividere i nomi dei commissari, nell'interesse del riassetto complessivo del sistema sanitario sardo", si legge in una nota della Regione.
"Dopo l'approvazione di decine di delibere e della Legge 8, lo scorso marzo, oggi con la nomina dei commissari segniamo una tappa fondamentale del processo riorganizzativo della sanità in Sardegna per riportare al centro del sistema sanitario regionale il diritto alla salute fin qui troppo spesso negato ai cittadini sardi", commenta la presidente Todde.
I commissari sono stati scelti tra i soggetti inseriti nell'elenco nazionale dei direttori generali e resteranno in carica per sei mesi a partire dalla data di sottoscrizione del contratto. Alla Asl 1 di Sassari va Paolo Tauro, alla Asl 2 Gallura Ottaviano Contu, alla Asl 3 Nuoro Angelo Zuccarelli, alla Asl 4 Ogliastra Diego Cabitza, alla Asl 5 Oristano Federico Argiolas, alla Asl 6 Medio Campidano Maria Francesca Ibba, alla Asl 7 Sulcis Andrea Marras, alla Asl 8 Cagliari Aldo Atzori, all'Arnas Brotzu Maurizio Marcias, alla Aou Cagliari Vincenzo Serra, alla Aou Sassari Mario Carmine Antonio Palermo e all'Areus Angelo Serusi.
"L'istruttoria che ha portato al commissariamento delle aziende sanitarie risulta imperfetta sotto il profilo giuridico, tecnico e politico, e rischia di costituire un rallentamento e un ostacolo all'attuazione della legge regionale 8/2025, anziché favorire il dispiegamento degli auspicati benefici effetti nei confronti della Sanità in Sardegna e, conseguentemente, della salute delle cittadine e dei cittadini". Lo scrive in una nota il Partito democratico che per evitare "ogni azione dilatoria, ovvero ostruzionistica", ha pertanto limitato l'espressione del proprio dissenso alla "mancata partecipazione alle scelte e alla conseguente sanzione formale di esse, tradottasi nella mancata partecipazione della propria delegazione alla riunione di Giunta appositamente convocata in data 27 aprile 2025".
Pd: "Dissenso ma non ostruzionismo"
"Si apre ora una nuova fase della Sanità sarda, durante la quale, in attesa della cessazione dei commissariamenti, va adeguatamente predisposta una completa ed efficace riorganizzazione della sanità sarda - spiegano i dem nella nota firmata anche dal segretario e presidente del Consiglio regionale, Piero Comandini oltre che dai tre assessori e dall'intero gruppo consiliare - A questa fase il Partito democratico intende dare, il proprio contributo, consapevole che il popolo sardo giudicherà l'intera Legislatura sulla base dei risultati che saranno conseguiti in materia di salute, e che il primo dovere delle Istituzioni democratiche è quello di servire con competenza e lealtà l'interesse pubblico e di conseguire il bene comune".
Secondo il Pd, "le problematiche della sanità non possono limitarsi a una sostituzione dei direttori generali con dei commissari temporanei: serve la riorganizzazione del sistema territoriale anche con i medici di base, la revisione del sistema della formazione delle risorse umane e della funzione delle AOU, la ridiscussione del sistema di finanziamento delle ASL su base capitaria per evitare impropri spostamenti di bilancio, la selezione dei Direttori generali su base professionale, attraverso una commissione di alto profilo, l'impostazione di un nuovo modello di integrazione dell'assistenza sociale e sanitaria considerando l'aumento degli anziani non autosufficienti nei prossimi anni, in modo da garantire la tenuta economica e sociale di tutto il sistema, nell'interesse di tutta la Sardegna e con il coinvolgimento di maggioranza e opposizione per costruire su basi condivise il futuro".