Da diversi mesi sono convinti che la legislatura sia giunta al termine, sin dalla prima decisione del collegio regionale di garanzia elettorale della Corte d'appello di Cagliari. Tuttavia, con la recente sentenza di primo grado emessa dal Tribunale civile mercoledì scorso, che ha respinto il ricorso presentato dalla presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, contro l'ordinanza che richiedeva la sua decadenza, i rappresentanti del centrodestra sardo si sono espressi all'unisono: "è tempo di elezioni anticipate".

Nel confronto serrato tra maggioranza e opposizione riguardo alla prematura conclusione del governo guidato da Todde, l'opposizione si sta organizzando e preparando per possibili nuove elezioni. L'accelerazione nel dibattito è stata innescata dalla decisione dei giudici di primo grado, che ha spinto il centrodestra a convocare un incontro plenario con tutti i partiti della coalizione, inclusi i movimenti civici e autonomisti, persino in un giorno festivo: l'assemblea è stata programmata per lunedì 2 giugno a Oristano presso la sede di FdI, con inizio alle 17.30.

"Sarà questa l'occasione - spiegano gli esponenti meloniani - per avviare un confronto unitario sul futuro della Sardegna. Vogliamo discutere con gli alleati le linee guida per una nuova proposta politica di governo regionale, capace di rispondere concretamente ai bisogni dei cittadini sardi e di affrontare con serietà e visione le grandi sfide dell'Isola: sanità, lavoro, trasporti, infrastrutture, sviluppo economico e tutela dell'identità culturale". Il centrodestra si dice "unito e responsabile" e "conferma l'obiettivo di dare alla Sardegna una guida politica solida e coerente, pronta a restituire ai sardi un governo legittimato e capace di operare nell'interesse di tutti".

La presidente Alessandra Todde, nel frattempo, è determinata a non mollare: nessuna dimissione all'orizzonte ("Sono legittimata dal voto dei sardi") e piena fiducia nella magistratura, in attesa - potrebbe volerci un anno - che tre gradi di giudizio mettano la parola fine alla vicenda della sua decadenza. Gli alleati hanno fatto quadrato attorno alla presidente pentastellata, ma ora si aspettano un vertice di coalizione, soprattutto Pd e Progressisti, per dare nuovo impulso alla legislatura sui temi caldi in agenda: dalla sanità alla continuità aerea e marittima, dalle crisi industriali del Sulcis all'edilizia con il Salva casa. Con le elezioni comunali a Nuoro ormai alle porte, è difficile che la presidente convochi in questi giorni gli alleati del campo largo: se parlerà quindi dopo l'8 e 9 giugno.