L'importanza di implementare le disposizioni pratiche emerse dagli ultimi accordi della Conferenza Stato-Regioni sulle Linee guida per l'assistenza sanitaria ai minori coinvolti in procedimenti giudiziari è stata sottolineata dall'assessore della Sanità, Armando Bartolazzi.

"Con l’approvazione della delibera sull’assistenza sanitaria per i minori sottoposti a provvedimenti dell’autorità giudiziaria - ha spiegato l'assessore - intendiamo migliorare le condizioni per rendere più efficace l'assistenza sanitaria e sociosanitaria, con una presa in carico tempestiva, integrata e multidisciplinare che tenga conto dello stato psicofisico e delle esigenze specifiche dei ragazzi".

Le Aziende Sanitarie Locali (ASL) sono state infatti incaricate di formare squadre di operatori capaci di affrontare sia questioni legate a disturbi psichici sia comportamentali e legati alle dipendenze. Queste squadre saranno coordinate da un dirigente sanitario, come ad esempio uno psicologo, un neuropsichiatra infantile o uno psichiatra, che si occuperà della valutazione diagnostica, della pianificazione terapeutica e dell'inserimento in comunità, se necessario. Tutte queste attività dovranno essere completate nei tempi stabiliti dalle disposizioni delle autorità giudiziarie. Inoltre, il governo ha chiesto alle ASL di istituire un servizio infermieristico ambulatoriale per effettuare prelievi di sangue e trasportare campioni biologici dei detenuti presso l'Istituto penale per minorenni (IPM).

"Alla luce delle nuove indicazioni normative e delle trasformazioni dei fenomeni di devianza giovanile, è necessario istituire modelli organizzativi che prevedano una presa in carico dei minori in grado di evitare interventi frammentati e tardivi", spiega l’assessore.

"Bisogna quindi costruire una sinergia fra il sistema giudiziario, le aziende sanitarie e gli enti locali con l’attivazione di specifiche équipe interistituzionali e multidisciplinari in grado di gestire i singoli casi. I team – prosegue l’Bartolazzi – si occuperanno di tutti gli aspetti socio-sanitari legati alla persona nel suo percorso, anche nell’eventuale passaggio verso l’età adulta, elaborando uno specifico piano terapeutico individuale (PRRI). All’interno dell’equipe interistituzionale sarà poi presente un gruppo di operatori dedicati esclusivamente alla parte sanitaria, in capo alle ASL".