In Sardegna

Abbanoa. Il tribunale di Nuoro annulla i conguagli 2005-2011. La denuncia del deputato sardo Mauro Pili (Unidos)

Ecco i motivi

Abbanoa. Il tribunale di Nuoro annulla i conguagli 2005-2011. La denuncia del deputato sardo Mauro Pili (Unidos)

Di: Redazione Sardegna Live


“Condanna senza appello: restituite i soldi dei conguagli 2005 – 2011.” Si tratta di somme non dovute perché illegittime: così ha deciso il Tribunale Civile Ordinario di Nuoro. E’ la prima volta che su questo tema si pronuncia un giudice ordinario. La sentenza nuorese è stata già depositata dai nostri legali nell’ambito della Class Action, al fine della decisione sull’ammissione della Azione collettiva per annullare l’illegittima richiesta in tutta la Sardegna dei conguagli regolatori di Abbanoa. Ora bisogna fermare il maldestro tentativo di Abbanoa di sfruttare i tempi del Tribunale di Cagliari per continuare a minacciare di slacciare le utenze a chi non avesse ancora pagato i conguagli regolatori: è un atto gravissimo perché si sta gravemente lucrando e speculando sull’attesa processuale per mettere in cassaforte il massimo bottino possibile. La prima decisione di un Tribunale Ordinario contro i conguagli deve fermare a tutti i livelli questo atteggiamento di Abbanoa”

Lo ha dichiarato il deputato e leader di Unidos Mauro Pili a conclusione dell’incontro con lo studio Legale Ballero incaricato di seguire l’ammissione della Class Action contro i conguagli di Abbanoa presso il Tribunale Civile di Cagliari.

“Presso il Tribunale di Cagliari da oltre un anno e mezzo pende la Class Action in favore di tutti i consumatori e si è in attesa del pronunciamento dei Giudici per l’ammissione. Lo Studio Legale Ballero, che ci rappresenta nella Class Action, nell’attesa che il Tribunale sciolga la riserva, ritiene utile e invita società e/o professionisti, che non potranno entrare per legge nella class action, a contestare autonomamente la richiesta illegittima dei Abbanoa”.

“La sentenza del Tribunale di Nuoro – ha detto Pili – avalla con i crismi del Tribunale Ordinario i pronunciamenti di tutti i Giudici Di Pace che si erano pronunciati unanimemente sulla materia. Il pronunciamento del Giudice Ordinario è netto e senza fronzoli: “è illegittima l’introduzione di una tariffa integrativa correlata a consumi già effettuati negli anni precedenti sulla base di una valutazione delle passività risultanti dagli anni passati, come quella oggetto di esame (v. delibera n. 18 del 2014), sia per la violazione del principio di irretroattività degli atti amministrativi (v. Cass., n. 934/2004; Cass., n. 6942/2004), derogabile solo per legge; sia per la violazione dei principi posti a fondamento del rapporto negoziale, e in particolare del principio di affidamento e della regola della buona fede nell’esecuzione del contratto, nella misura in cui consente una modifica unilaterale del corrispettivo pattuito o comunque previsto al momento della somministrazione con riferimento a forniture già effettuate. Alla luce di tali considerazioni – scrive il Giudice nella sentenza – la domanda avanzata dal ricorrente volta a dichiarare non dovute le somme richieste a titolo di “conguagli partite pregresse” va accolta. Per l’effetto, l’Abbanoa va condannata alla ripetizione delle somme corrisposte a titolo di acconti dalla società ricorrente”.

“Ora questa richiesta ai danni di 750.000 utenti deve essere fermata in tutta la Sardegna e per questo abbiamo proposto, da oltre un anno e mezzo, la Class Action e chiediamo che venga ammessa al più presto per evitare che Abbanoa continui ad incassare somme illegittime che rischiano di finire nel dimenticatoio della società idrica. La sentenza del Tribunale Ordinario di Nuoro conferma in tutti i punti la fondatezza della nostra azione collettiva e ribadisce l’esigenza di far annullare, senza ulteriori attese, questa richiesta ai danni delle famiglie sarde. Se Abbanoa non dovesse interrompere formalmente questa diffusa richiesta, a suon di raccomandate con minaccia di slaccio, già dai prossimi giorni – ha concluso Pili – saremo costretti a mettere in campo altre azioni giudiziarie e non, per contrastare e denunciare questo “abuso” ai danni dei cittadini e delle famiglie sarde”.

 

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