In Sardegna

Nieddu: "Contagi sotto media nazionale. Puniti quando siamo fuori pericolo"

L'assessore alla Sanità amareggiato per la scelta del Governo di confermare la Sardegna nella fascia a maggior rischio: "Paradossale con i numeri che abbiamo essere rossi, sistema delle zone funziona male". E attacca Letta: "Non perde occasione di parlare della Sardegna e di cose che non conosce"

Nieddu:

Di: Giammaria Lavena


"Abbiamo 119 contagi ogni 100mila abitanti, un dato al di sotto della media del Paese. Veniamo puniti quando siamo ormai fuori dal pericolo". Così l'assessore della Sanità della Regione Sardegna Mario Nieddu, ospite di "Breakfast Club" su Radio Capital. "C'è stato un calo dell'attenzione quando siamo entrati in zona bianca - ammette -, non si può negare, ma non accetto le critiche scriteriate di alcuni personaggi politici di primo piano che accusano la Sardegna e la sua classe dirigente di aver aperto in modo indiscriminato". 

Il riferimento è al segretario del Pd Enrico Letta, "che non perde occasione di parlare della Sardegna e di cose che non conosce". "Infatti - specifica Nieddu - le aperture sono state concordate con un tavolo tecnico, insieme all'Istituto Superiore di Sanità. Ora è paradossale con i numeri che abbiamo essere rossi. Secondo me il sistema delle zone funziona male. Siamo in rosso con i numeri migliori della maggior parte delle regioni in giallo". 

"Infine - conclude l'esponente della Giunta -, il peggioramento dei dati non è stato causato solo dalle aperture, ma dalla diffusione della variante inglese, che prima era per noi sconosciuta. E i contagi non li abbiamo comunque avuti in bar e ristoranti, il vero problema - spiega - erano gli assembramenti nelle case private". 

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