Un piano in 20 punti elaborato dagli Stati Uniti potrebbe segnare una svolta nella guerra a Gaza. La proposta, accolta con favore anche da Palazzo Chigi e definita da Ursula von der Leyen "un passo importante cui l’Ue è pronta a contribuire", prevede la liberazione entro 72 ore di tutti gli ostaggi israeliani detenuti da Hamas, vivi o morti, in cambio del rilascio da parte di Israele di 250 prigionieri palestinesi. Nessuno sarà costretto a lasciare la Striscia, che non verrà né occupata né annessa da Tel Aviv. Ai membri di Hamas che accetteranno di deporre le armi e impegnarsi per una coesistenza pacifica verrà concessa l’amnistia.

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato alla Casa Bianca, durante la conferenza stampa congiunta con Donald Trump, di accettare il piano: "Accetto il tuo piano per mettere fine alla guerra a Gaza", ha dichiarato, lanciando al contempo un ultimatum ad Hamas. Se il movimento estremista dovesse rifiutare, Israele – ha detto Netanyahu – avrà il "pieno appoggio degli Stati Uniti" e il "diritto di completare il lavoro".

Dal canto suo, Hamas non ha ancora dato una risposta definitiva. La delegazione negoziale ha assicurato che la proposta sarà "studiata responsabilmente", ma il dirigente Muhammad Mardawi ha sottolineato che il piano "pende verso la prospettiva israeliana". Secondo fonti di stampa vicine al movimento, una decisione ufficiale arriverà nei prossimi giorni.

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu, infine, ha affermato di non aver accettato lo Stato palestinese nei colloqui con il tycoon.