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Il palazzo del Consiglio dei ministri ucraino, sede del governo a Kiev, è stato danneggiato da un attacco russo. Lo ha reso noto la premier Yulia Svyrydenko: “Il tetto e i piani superiori sono stati danneggiati a causa di un attacco nemico. I soccorritori stanno spegnendo l’incendio”, ha scritto su Telegram, diffondendo immagini delle fiamme.
Secondo le autorità, i raid della notte hanno provocato almeno quattro morti e decine di feriti. A Kiev sono stati colpiti grattacieli e altri edifici residenziali. Due vittime e 18 feriti si contano nella capitale, mentre a Dnipropetrovsk un uomo di 54 anni ha perso la vita e altri sono rimasti feriti. Un’altra persona è morta a Putyvyl, nella regione di Sumy, dove è rimasto coinvolto anche un bambino di nove anni. A Zaporizhzhia i droni russi hanno causato 15 feriti.
L’aeronautica ucraina ha reso noto che sono stati abbattuti 747 droni e 4 missili da crociera su un totale di 823 lanciati, un numero record dall’inizio del conflitto.
La premier Svyrydenko ha chiesto una risposta concreta: “Il mondo deve rispondere a questa distruzione non solo con le parole, ma con i fatti. Dobbiamo rafforzare la pressione delle sanzioni, soprattutto contro il petrolio e il gas russi”, invocando anche nuove forniture di armi.
Dura la condanna dei partner occidentali. Giorgia Meloni ha ribadito che l’Italia, insieme agli alleati, continuerà a sostenere Kiev: “La Russia sembra più interessata ad aumentare la ferocia dei suoi attacchi che a un percorso negoziale”.
Anche la Francia ha denunciato un’escalation, con Macron che ha espresso solidarietà a Zelensky. Intanto dagli Stati Uniti Trump ha annunciato l’intenzione di imporre ulteriori sanzioni per colpire l’economia russa.