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Estate di controlli serrati nel Sassarese contro il lavoro nero e le violazioni in materia di sicurezza. I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro, con il supporto delle Stazioni del Comando Provinciale e in sinergia con l’Ispettorato Territoriale del Lavoro, hanno passato al setaccio 34 aziende in tutta la provincia, accertando numerose irregolarità e disponendo la sospensione di due attività imprenditoriali.
Le verifiche, condotte nel corso dell’estate 2025, hanno portato ad ammende e sanzioni amministrative per un totale di 43.000 euro. L’obiettivo dell’operazione: garantire la regolarità dei rapporti di lavoro e il rispetto delle norme di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, anche per prevenire infortuni.
Dei 34 esercizi controllati, 15 — circa il 44% — sarebbero risultati irregolari. Le ispezioni hanno interessato diversi settori, tra cui agricoltura, ristorazione, pubblici esercizi e commercio, coinvolgendo attività di Sassari, Alghero, Olbia, Stintino, Santa Teresa Gallura, Valledoria, Pattada, Badesi, Berchidda, Bonorva, Aglientu, Mores, Ossi, Olmedo, Illorai, Ittireddu, Sant’Antonio di Gallura e Santa Maria Coghinas, per un totale di 199 posizioni lavorative verificate.
Tra le violazioni più ricorrenti figurano mancata formazione dei dipendenti, assenza dei requisiti per il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), omessa nomina del medico competente e mancata visita preventiva di idoneità. In un caso, è stata riscontrata anche la totale assenza del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), circostanza che ha comportato la sospensione immediata dell’attività.
Un’altra azienda è stata sospesa per aver impiegato lavoratori in nero in misura superiore al 10% del personale presente. Inoltre, in sette imprese sarebbero stati trovati impianti di videosorveglianza non autorizzati, installati in violazione dello Statuto dei Lavoratori.
L’attività di controllo proseguirà nei prossimi mesi nell’ambito di un più ampio piano di vigilanza volto a contrastare lo sfruttamento lavorativo e il caporalato, e a garantire il pieno rispetto delle norme in materia di sicurezza e tutela dei lavoratori.