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Questa mattina si è svolta una nuova protesta in difesa della sanità pubblica di fronte all'ospedale San Camillo a Sorgono organizzata da Sos Sanità Barbagia Mandrolisai e dal Coordinamento dei comitati sardi in difesa della salute nel territorio. Tra i partecipanti c'erano pazienti di tutte le età: bambini, mamme e nonni. Anche associazioni locali e commercianti hanno sostenuto la protesta, chiudendo i loro negozi per due ore in segno di solidarietà con la manifestazione.
I partecipanti alla mobilitazione denunciano "il grado di abbandono di un presidio ospedaliero importantissimo per una gran parte della Sardegna centrale" e soprattutto sottolineano "le carenze dei servizi del Distretto, molto importante per la prevenzione e le cure dei pazienti cronici".
"L'assenza di pediatri perdura ormai da un anno e mezzo: un fatto gravissimo, per il quale in tanti dovrebbero provare un po' di vergogna", denuncia Bachisio Cadau, portavoce di Sos Sanità. Nel mirino anche la cronica carenza di personale medico e infermieristico. "Ci avevano promesso i medici cubani, non quelli a gettone ma camici bianchi inseriti in pianta stabile come stabilito dalla Regione nel 2023 - ricorda Cadau - In tutto 126 professionisti, sei dei quali destinati al nostro distretto, che avrebbero potuto dare respiro alla cronica carenza di organico. Invece tutto è fermo al palo".
"Non ci interessano le rivalità e gli antagonismi di partito e bandiera - chiarisce il portavoce - vogliamo fatti concreti. È poi nostro dovere segnalare e denunciare l'emergenza e il disagio che vivono tutti coloro che necessitano di servizi sanitari: i bambini, i malati e i fragili in generale". Un'emergenza, sottolineano i comitati che è soprattutto demografica: "occorre consapevolezza, visione e capacità di reazione per arginare lo spopolamento". Le premesse ci sono: "Abbiamo un ottimo atto aziendale, non cederemo di un millimetro- avvertono i manifestanti- si parta da quello e si cerchino i medici.