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L'estate in Sardegna procede a gonfie vele e a pieno regime: spiagge, bellezze naturali, eccellenze gastronomiche e, ovviamente, un immenso calendario di eventi e intrattenimento.
In questo variopinto panorama sardo, l'anfiteatro di San Gavino Monreale ospita la prima edizione di "SanG/Arena": un trittico musical-teatrale organizzato dal CeDAC (Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna), con il patrocinio e il sostegno del Ministero della Cultura, dell'Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Autonoma della Sardegna e con il contributo della Fondazione di Sardegna.
CeDAC che, ancora una volta, si mostra in prima linea nel valorizzare tutto l'anno le numerose realtà di spettacolo e intrattenimento isolane, anche osando un po' -se vogliamo, essendo pur sempre nel pieno del mese delle ferie- ma venendo sempre ripagato e premiato dal variegato pubblico.
Venerdì 29 agosto (alle 21:30) il jazzista di fama internazionale Gavino Murgia porterà sul palco “L’Arte dei Giganti”, originale performance-installazione dove musica e archeologia si intrecciano per raccontare "l'anima di un’isola leggendaria". Una creazione multimediale ispirata alle sculture di antichi guerrieri, arcieri e pugilatori, con un'iconografia che rimanda ai bronzetti nuragici e al mistero di una civiltà scomparsa di cui restano preziose vestigia architettoniche e (forse) rare iscrizioni.
Domenica 7 settembre (sempre alle 21:30) Claudio “Greg” Gregori e i The Frigidaires porteranno un concerto ispirato alle suggestioni e alle sonorità del rhythm and blues. Un ricco repertorio che spazia dai Coasters, a Dion & the Belmonts, ai Diamonds e poi The Cleftones, The Beach Boys, The Platters, The
Cadillacs e altre bands di successo accanto a brani originali e ironici “a tema” per riscoprire la vivace temperie culturale e artistica d'oltre oceano negli Anni Cinquanta e Sessanta.
Inaugura la rassegna, venerdì 22 agosto, Gene Gnocchi col suo "Sconcerto Rock": un ironico e sorprendente viaggio nel backstage di un evento musicale che, in un susseguirsi di imprevisti e incidenti, tra le “incursioni” di improbabili personaggi come il poeta bosniaco Jean Paul Beltont e l’acculturato Giry Kolar, rischia di trasformarsi in una vera e propria débacle.
Lo spettacolo da subito appare come un mix esplosivo di musica e risate, dove Gnocchi, accompagnato da Diego Cassani alla chitarra, Luca Barani al basso e Paolo Trabucchi alla batteria, si rivela un artista a tutto tondo capace di reinventarsi, di esplorare nuove forme d'arte e di farlo con un'eleganza e un'ironia uniche, col coraggio di osare, di mescolare le carte e di dimostrare che il talento, quando è autentico, sa stupire sempre, in ogni sua sfumatura.
La sua comicità a tutto tondo spazia dai temi di attualità ai tic e manie della nostra società, lo spettacolo si percepisce come flusso continuo tra i suoi pezzi, aneddoti e momenti musicali, dove la musica si fonde con la satira, e le risate scoppiano in modo fragoroso, quasi liberatorio.
La band "The Friends" dimostra di avere un'ottima intesa col protagonista, permettendo a Gnocchi di confermare il suo storico talento, che va oltre la capacità comica, rivelando anche una non scontata dote canora, spaziando da cover rock a pezzi blues, a volte surreali, con testi che viaggiano tra l'assurdo e il geniale, sempre piacevoli e in grado di strappare un sorriso anche nel momento meno atteso.
Una serata di metà agosto dove una brezza piacevole sotto un cielo stellato ha dato occasione di riprendersi dall'afa soffocante e un artista -che non si prende mai troppo sul serio- l'occasione di evadere da stress e pressioni della settimana, entrando -più carichi e sereni- nel fine settimana.



