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Ancora una volta, il più grande trasformista italiano di fama internazionale ha dimostrato di essere un vero e proprio genio del palcoscenico, ipnotizzando la platea cagliaritana con la sua arte unica e inimitabile.
Arturo Brachetti vive e racconta lo spettacolo da sempre e il Guinness Book of Records lo annovera come il più veloce trasformista del mondo.
La sua ‘sosta’ in Sardegna ha lasciato il segno, in un tripudio di entusiasmo, portando sul palco del Teatro Massimo, con la magistrale organizzazione dell’Associazione Culturale Teatri Innovativi, una nutrita sintesi della sua celebre ‘galleria’ che conta oltre 350 personaggi, con decine di soggetti diversi interpretati nel “one-man-show” di quasi due ore dove cambia anima e vestito in pochissimi secondi.
Fin dai primi istanti, è chiaro che "Solo" è molto più di un semplice show. È un viaggio vorticoso attraverso l'immaginazione, dove il tempo sembra dilatarsi e contrarsi a piacimento, e la realtà si piega alla volontà di un artista straordinario. Bracchetti, con la sua presenza scenica magnetica e il suo sorriso contagioso, ha preso per mano il pubblico e lo ha condotto in un mondo fatto di illusioni, pantomime mozzafiato e, naturalmente, i suoi leggendari cambi di costume lampo.
Ed è proprio sui trasformismi che Bracchetti eccelle, lasciando tutti a bocca aperta. In una frazione di secondo, un personaggio si dissolve per lasciare il posto a un altro completamente diverso, con un'agilità e una precisione che sfidano ogni logica. Non si tratta solo di abilità tecniche, ma di una vera e propria interpretazione camaleontica: ogni travestimento porta con sé un'anima, una storia, una battuta pronta a strappare risate o un'emozione inaspettata. Si passa da icone del cinema a personaggi storici, da buffi animali a figure surreali, in un carosello di visioni che non smette mai di stupire.
Ma "Solo" non è solo virtuosismo. È anche un omaggio a Petrolini, alla storia del varietà e del music-hall, condito con quel tocco di umorismo e autoironia che rende Bracchetti così amato. Le musiche, le proiezioni e i giochi di luce contribuiscono a creare un'atmosfera unica, trasformando il palco del Massimo in un universo in continua evoluzione. Non mancano momenti di pura poesia, in cui la magia si fa intima e il silenzio del pubblico è la testimonianza più eloquente della commozione.
Quel ‘volo’ nel finale è una sospensione del tempo che sconfina nell’impossibile che trova spazio nella realtà: pura magia, sognata a occhi aperti e il cuore che accelera per la forte emozione.
Al termine dello spettacolo, il Teatro Massimo esplode in un fragoroso applauso e in una standing ovation meritatissima. Arturo Bracchetti, con il suo "Solo", ha regalato a Cagliari serate indimenticabili, dimostrando ancora una volta che la vera magia non ha bisogno di effetti speciali superflui, ma solo del talento purissimo di un artista che sa toccare le corde dell'anima. Un appuntamento con la storia dello spettacolo senza tempo da mandare nell’archivio della memoria per chiunque voglia riscoprire la bellezza del teatro in un’accezione unica e straordinaria, oltre la forza dell'immaginazione.