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"È chiarissima la concezione delle donne che questi ragazzi hanno più volte espresso e che cozza con la versione data dai loro difensori di ragazzi rispettosi della figura femminile. Le ragazze vengono sempre apostrofate come tr... e cagne, la mia assistita è stata più volte appellata in questo modo nelle chat successive alla notte tra il 16 e il 17 luglio del 2019". Con queste parole l'avvocata Giulia Bongiorno conclude le repliche del processo per stupro di gruppo a carico di Ciro Grillo e di tre suoi amici genovesi, accusati da una studentessa italo-norvegese ai tempi 19enne.
"I ragazzi si scambiano più di un messaggio in una chat di gruppo nella quale commentano tutti i loro approcci con le ragazze, e in questi messaggi emerge una concezione della donna come di un essere non senziente, da usare". Bongiorno ha anche riletto, in sede di replica, un frase estrapolata da una chat degli imputati: "Si è gocciata la vodka e poi è diventata una tr...". Questa frase, secondo l'avvocata, rappresenta un chiaro segnale della volontà dei ragazzi di rendere la studentessa incapace di reagire e più disinibita.
Dopo ha preso la parola l'avvocata Fiammetta Di Stefano che rappresenta, insieme al collega Vinicio Nardo, l'altra presunta vittima, al centro di alcuni scatti a sfondo sessuali fatti dai quattro imputati mentre lei dormiva sul divano della villetta di Porto Cervo. "È chiaro - ha esordito Di Stefano - il clima sessualmente predatorio presente quella sera nella stanza in cui dormiva la mia assistita. E questo si evince dal tono dei messaggi che i quattro si sono scambiati dopo quella mattina, allegando le fotografie in cui si vedeva la giovane dormire e vicino al suo viso i genitali dei ragazzi".