Ha ribadito con fermezza la propria estraneità ai fatti contestati Luca Franciosi, il 26enne lombardo indagato per favoreggiamento nell’ambito dell’omicidio di Cinzia Pinna, la 33enne di Castelsardo assassinata tra l’11 e il 12 settembre nella tenuta di Conca Entosa da Emanuele Ragnedda.

Il giovane si è presentato oggi presso la Procura di Tempio Pausania, accompagnato dai suoi legali, Nicoletta e Maurizio Mani, per essere interrogato dal procuratore capo Gregorio Capasso e dalla pm Noemi Mancini, titolare dell’indagine.

Al termine dell’incontro, l’avvocato Maurizio Mani ha illustrato ai cronisti la posizione difensiva del suo assistito: "Ha descritto con precisione i suoi movimenti e ogni elemento utile a chiarire la sua totale estraneità ai fatti. È incredulo per essere stato coinvolto in questa vicenda".

Il legale ha spiegato che Franciosi si sarebbe recato a Conca Entosa due giorni dopo il delitto, su invito di Ragnedda e in compagnia di altri conoscenti, senza notare nulla di anomalo: "Ha fornito riscontri puntuali sui suoi spostamenti di lavoro, verificabili presso la ditta per cui era impiegato".

"Non sapeva della scomparsa di Cinzia Pinna - afferma l'avvocato -, anche perché non ha neppure la televisione in casa. Prima accusato di occultamento, poi di favoreggiamento: non sa neanche perché", ha aggiunto il legale. Mani ha definito la situazione del suo assistito “kafkiana”, sottolineando che "non è chiaro in che modo avrebbe potuto favorire qualcuno".

Inoltre, il legale ha precisato che tra Franciosi e l’altra indagata, Rosa Maria Elvo, 50enne di San Pantaleo e amica del reo confesso, non esiste alcun tipo di rapporto.