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In merito al femminicidio di Cinzia Pinna, 33enne di Castelsardo uccisa lo scorso 11 settembre, i periti del Ris di Cagliari continuano i loro accertamenti nella tenuta di Concaentosa, di proprietà di Emanuele Ragnedda, l'imprenditore di 41 anni di Arzachena reo confesso del delitto.
Durante la mattina di oggi, lunedì 13 ottobre, sotto la supervisione dell'avvocato della difesa Luca Montella, la polizia è entrata nella proprietà tra Palau e Arzachena per condurre ulteriori rilievi balistici nel casolare dove la donna è stata uccisa con tre colpi di pistola al volto tra l'11 e il 12 settembre. Gli investigatori stanno cercando di ricostruire passo dopo passo quanto accaduto nel momento dell'omicidio per confrontare le informazioni fornite da Ragnedda.
Nel frattempo, è stata fissata un'udienza di riesame per mercoledì 15 ottobre presso il Tribunale di Sassari, a seguito della richiesta di scarcerazione presentata dall'avvocato del sospettato, che ha contestato la decisione di custodia cautelare in carcere.
La Procura di Tempio Pausania sta ancora indagando al fine di far luce su alcune incongruenze nel racconto dell'imprenditore. In particolare, si concentrano sul presunto coinvolgimento di altre persone nella pulizia del casolare dopo l'omicidio.
Attualmente, due persone sono sotto inchiesta per favoreggiamento: un 26enne lombardo non ancora interrogato dalla Procura, e una donna di San Pantaleo. Sembrerebbe che Elvo abbia già fornito informazioni agli investigatori confermando di aver sentito Ragnedda parlare di aver ucciso un cane all'interno del casolare, spiegando così la presenza di sangue su un divano e la necessità di acquistarne uno nuovo.