"I miei assistiti sono profondamente dispiaciuti per quanto accaduto, ma hanno operato nel totale rispetto delle procedure e hanno svolto il loro lavoro in maniera proporzionata a tutela dell'incolumità della loro persona e dei cittadini". Così all'Ansa l'avvocata del foro di Milano Maria Paola Marro, specializzata in diritto militare, che assiste i due carabinieri di Olbia indagati per la morte di Gianpaolo Demartis, 57enne originario di Bultei, a causa di un arresto cardiaco.

L'indagine è per omicidio colposo: nel mirino il capo pattuglia e il carabiniere che materialmente ha utilizzato il taser per fermare Demartis. L'iscrizione sul registro da parte del procuratore di Tempio Pausania, Gregorio Capasso, è un atto dovuto dopo l'apertura del fascicolo e la decisione di procedere con l'autopsia sul corpo della vittima.

La legale prosegue: "L'uso del taser è stato fatto per evitare quello della pistola, in una situazione di escalation di violenza in cui il soggetto non rispondeva a nessun tipo di alt ed era incontenibile. Il capo scorta, ora indagato come atto dovuto, è stato aggredito e ferito al volto. Entrambi i militari hanno diversi anni di servizio alle spalle e sono esperti qualificati anche nell'uso del taser. In totale serenità - conclude l'avvocata - attendiamo l'esito dell'esame autoptico che si svolgerà giovedì prossimo e che accerterà le cause della morte. Siamo sereni e fiduciosi del lavoro della Procura".

Secondo quanto riportato dal Sic, il sindacato indipendente dei carabinieri, il militare che ha utilizzato la pistola elettrica avrebbe avvertito Demartis per tre volte prima di agire: "Calmati, stiamo per usare il taser", ma l'uomo, in evidente stato di alterazione, non avrebbe ascoltato.

"I due colleghi indagati hanno riposto fiducia nel nostro sindacato", commenta il segretario generale del Sic, Luigi Pettineo, che sta acquisendo tutte le testimonianze dei presenti e degli operatori intervenuti sabato sera nel quartiere di Santa Mariedda. "Noi diamo garanzia di un avvocato proprio perché i fatti contestati si sono svolti durante il servizio", aggiunge.

"C'è la possibilità, che è quasi una certezza in questo caso, che venga attivata la tutela legale prevista dal recente pacchetto sicurezza varato dal governo Meloni. A noi - ribadisce Pettineo - risulta che i due uomini dell'Arma si siano attenuti alle procedure tecniche operative per quanto riguarda l'uso del taser".