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Cordoglio e dolore per la morte di Giampaolo Demartis, il 57enne di Bultei morto a Olbia per cause da chiarire dopo essere stato centrato dal taser di un carabiniere nella notte fra sabato e domenica. L'uomo era molto noto per la sua attività imprenditoriale portata avanti negli anni a Sassari e non solo e in queste ore, sui social, sono comparse centinaia di commenti che ricordano le difficoltà di un ragazzo dalla vita travagliata, ma stimato e ben voluto da tanti.
LIORI: "UNA VITA BRUCIATA"
"Giampaolo Demartis, ucciso dal taser, una vita bruciata – scrive il giornalista ed ex direttore de L'Unione Sarda Antonangelo Liori –. Giampaolo era un bravo ragazzo. Andò da Bultei a Sassari per studiare giurisprudenza. Era perbene, brillante, intelligente. Si occupava di ristorazione, organizzazione di eventi. Era benvoluto e amico di tutti. Poi la città lo perse. Entrò nel tunnel della droga e della promessa che era stato poco restò. Ma era un bravo ragazzo, Giampaolo Demartis. Anche se la sua testa ogni tanto faceva i capricci. E certo meritava qualcosa di più della morte con le manette ai polsi".
"Il taser – aggiunge Liori – è strumento utile ma che va usato dopo una conoscenza approfondita dei suoi effetti: nel soggetto sano il rischio grave è basso, ma in persone con fragilità cardiaca o predisposizione, l’utilizzo del taser può comportare un rischio reale di aritmia e infarto. E una vita sprecata indebolì il fisico di Giampaolo in modo irreversibile. Ma meritava certamente un'altra chanche. Addio, Giampaolo".
SATTA: "RISPETTO PER GIAMPAOLO E PER I CARABINIERI"
"Bisognerebbe aspettare l’autopsia, prima di giudicare", è il commento dell'ex sindaco di Buddusò ed ex consigliere regionale Giovanni Satta. "Invece, chi per spirito di giustizialismo plaude ai militari per il lavoro svolto, chi già criminalizza l’azione dei carabinieri. Io conoscevo molto bene Gianpaolo, che purtroppo negli ultimi anni ha avuto una vita travagliata. Era mio amico dall’infanzia e figlioccio di mio fratello, ha sempre avuto un pallino per gli affari e il commercio, magari in alcuni momenti, come tanti, ha ecceduto nel volere il successo a tutti i costi anche quando le cose non giravano, probabilmente era anche entrato in un tunnel vizioso dal quale tentava di uscire".
"Non meritava certo di finire così – aggiunge Satta –. Ho letto da più parti tanti commenti deliranti e fuori luogo. È morta una persona, un essere umano, la vita merita sempre rispetto. Ora, prima di giudicare, occorre attendere l’autopsia che certificherà le cause della morte. Solo dopo si potrà giudicare. Ora occorre rispetto per una vita ancora troppo giovane spezzata, e occorre anche rispetto per le forze dell’ordine".
IL RICORDO DEI VECCHI AMICI
Giampaolo Demartis aveva aperto a Sassari un'attività di successo, lo University Pub, che a cavallo fra gli anni '90 e 2000 era divenuto il punto di ritrovo degli universitari sassaresi. In tanti oggi ricordano quei tempi con nostalgia. "A Sassari aveva dato sfogo alla sua brillantezza caratteriale tuffandosi nel mondo degli affari proprio nell’ambiente universitario. Ogni qualvolta ci siamo incontrati è stata festa, fosse nei suoi locali o in altra sede", ricorda un utente.
E un altro: "Ciao Gianpaolo, quanti ricordi nei tuoi locali tra la fine degli anni 90 e i primi anni 2000. Quanti bei momenti, alcuni memorabili. Un grazie sincero. Sempre cortese e accogliente e senz'altro ai tempi un innovatore".
Un uomo ricorda che Gianpaolo veniva da una famiglia di "Gente perbene, laboriosa e onesta. Da ragazzo era un leader della movida universitaria sassarese".
"Conoscevo Gianpaolo da quando eravamo spensierati giovincelli ad Ozieri e poi a Sassari, dove lui ha subito dato corso al suo spiccato senso degli affari organizzando feste ed eventi e gestendo locali commerciali con discreto successo. Aveva una vivace intelligenza e un evidente voglia di emergere in una Sassari che pareva dare a tutti grandi possibilità", è il ricordo di un altro vecchio amico.