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Un nome inciso, una scritta d’amore o un insulto: sulle dune fossili di Cala di Trana, a Palau, restano tracce lasciate dall’uomo che nulla hanno a che fare con l’arte. Al contrario, deturpano l’ambiente e minacciano seriamente l’ecosistema dunale della spiaggia. Non si tratta solo di graffiti: vengono segnalati anche atti di vandalismo, con adulti e ragazzi che scavano, portano via sabbia e sedimenti dalla sommità della duna olocenica, caricandoli poi su gommoni e imbarcazioni.
Il Comitato “Amici di Talmone e Cala Trana” denuncia che recentemente un blocco di arenaria di circa un metro e mezzo di diametro è stato staccato dalla parte alta e fatto rotolare sulla spiaggia. Una situazione che, secondo il Comitato, va avanti da anni senza interventi efficaci.
La segnalazione è stata inviata al Comune di Palau, con un report fotografico trasmesso anche al Corpo forestale e alla Conservatoria delle Coste. L’associazione chiede la realizzazione di recinzioni e cartelli informativi per proteggere l’area. “Quello che sta accadendo a Cala di Trana in questi ultimi giorni sta provocando un degrado rapido e irreversibile. Non solo rischiamo di perdere la duna, ma la spiaggia stessa non riuscirà più a rigenerarsi e andrà incontro all’erosione”, avverte Myriam Stelletti, geologa e ricercatrice dell’Università di Sassari.