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Un gruppo di allevatori si è riunito lo scorso martedì 22 luglio a Ghilarza per discutere della diffusa dermatite nodulare bovina in Sardegna. L'incontro, come fa sapere il gruppo, non era di natura politica e non era affiliato a nessuna associazione specifica. Dopo un'approfondita analisi della situazione, i partecipanti hanno espresso preoccupazione e hanno redatto una richiesta formale alla Regione Sardegna per proteggere l'industria dell'allevamento bovino nella sua interezza.
Nel rapporto si evidenzia la necessità di "risarcire gli eventuali danni derivanti dall'uso del vaccino; fornire un compenso agli allevamenti direttamente colpiti dalla malattia; supportare tutte le imprese zootecniche della regione Sardegna che, a causa delle restrizioni sui movimenti, subiranno consistenti perdite economiche dovute alla mancata vendita degli animali, alla diminuzione del loro valore di mercato e ai costi di mantenimento fino al termine dell'emergenza sanitaria; - impedire l'abbattimento degli animali sani e implementare un protocollo di quarantena per gli animali potenzialmente infetti.
Il gruppo afferma di aspettarsi che una rappresentanza venga coinvolta nei tavoli tecnici, così da contribuire con esperienza diretta alla definizione di misure concrete, condivise ed efficaci per gestire l’emergenza.