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Non c'è stata nessuna concessione da parte del Tribunale amministrativo regionale chiamato ad esprimersi sul ricorso avanzato dagli avvocati che tutelano una delle aziende agricole del Nuorese i cui capi erano stati colpiti nei giorni scorsi da dermatite bovina. Gli allevatori coinvolti chiedevano che, in seguito all'ordine di abbattimento della mandria emesso dalla Asl di Nuoro, venisse sospesa la disposizione permettendo di salvare dalla soppressione almeno i capi sani.
I giudici amministrativi, però, hanno adottato il pugno duro. «L’abbattimento non può che essere misura obbligatoria e non facoltativa che l’autorità competente è tenuta a adottare», spiega il collegio dei togati presieduto da Mario Buricelli nel decreto pubblicato in data odierna.
"ABBATTERE QUANTO PRIMA"
Il Tar sardo invita inoltre ad agire «quanto prima in modo da evitare qualsiasi rischio di diffusione dell’agente patogeno durante e dopo l’abbattimento. Il vaccino non può essere un’alternativa».
Respinta, dunque, l’istanza presentata dai legali dell'allevatore barbaricino. Nel provvedimento si sottolinea che «la vaccinazione caratterizzata dalla conferma della presenza della malattia di categoria A, in un contesto in cui, tra l’altro, animali asintomatici possono comunque albergare il virus dell’Lsd, non è contemplata quale misura di eradicazione alternativa all’abbattimento».
"INDENNIZZI DALLA REGIONE"
«L'abbattimento – spiega il Tar – si prospetta quale unica efficace azione idonea a scongiurare il diffondersi della malattia» aggiungendo che «il propagarsi della stessa arrecherebbe pesanti ricadute sull’economia regionale e nazionale».
«Il pregiudizio sofferto dal ricorrente – specifica la sentenza – verrà, quantomeno parzialmente, compensato dagli indennizzi per l’erogazione dei quali risultano in corso stanziamenti in bilancio da parte della Regione».
TODDE: "PROTEGGIAMO GLI ALLEVATORI"
«Abbiamo il dovere di proteggere un settore che rappresenta un pilastro economico e identitario per la Sardegna – ha dichiarato nelle scorse ore la governatrice sarda Alessandra Todde –. È necessario intervenire con rigore, responsabilità e consapevolezza del valore economico delle nostre filiere, tenendo conto delle specificità della nostra realtà agricola. Per questo abbiamo predisposto un comitato di indirizzo interassessoriale per coordinare le misure necessarie». E ha agginto: «Gli allevatori devono poter contare su un indennizzo immediato e adeguato. La Regione anticiperà gli importi e un tavolo tecnico si occuperà di definire il giusto importo».
«Il vaccino è lo strumento indispensabile per proteggere il nostro patrimonio zootecnico. Al contempo, è fondamentale monitorare eventuali effetti collaterali e prevedere ristori anche per danni indiretti, come aborti o cali produttivi, se dimostrati. Il tavolo tecnico avrà il compito di stabilire regole chiare», ha spiegato l'assessore alla Sanità Bartolazzi.
«Stiamo già operando nel rispetto delle linee guida della Commissione europea – ancora l'esponente della Giunta –. La vaccinazione massiva potrà permetterci di raggiungere presto l'immunità di gregge e di tornare presto alla normalità. Serve però la collaborazione di tutti e la corretta informazione».