I Centri Commerciali Naturali (CCN) della Sardegna lanciano l'allarme sulla dotazione finanziaria prevista dal Bando 2025, evidenziando come le “soluzioni prospettate, a fronte di una situazione di grave criticità per 90 realtà territoriali, non appaiono purtroppo sufficienti a garantire la sostenibilità delle attività già programmate e in gran parte realizzate”, dichiarano dal Coordinamento dei CCN.

Il problema principale, secondo i promotori, è rappresentato dallo squilibrio tra il numero crescente di CCN – passati da 63 nel 2023 ai 90 attuali – e il fondo destinato, sceso dai 2,5 milioni degli anni precedenti a 1,5 milioni per il 2025. I dati storici rendono evidente la criticità: nel 2023 meno di 60 CCN disponevano di circa 2,5 milioni di euro (contributo massimo 70.000 €); nel 2024, con un numero simile di CCN, il fondo era confermato a 2,5 milioni (contributo massimo 50.000 €); oggi, con 90 CCN attivi, lo stanziamento non solo è ridotto, ma distribuito su un numero di soggetti molto più ampio.

La tempistica del bando aggraverebbe ulteriormente la situazione: pubblicato a novembre, arriva quando molte associazioni avevano già pianificato e in larga parte realizzato le attività di animazione e promozione per l’anno in corso, confidando nella continuità del sostegno regionale. Ciò comporta rischi finanziari concreti sia per i CCN sia per i Comuni, che potrebbero dover coprire spese non preventivate.

Di fronte a questa emergenza, la proposta di ripartire lo stanziamento tra 90 soggetti, seppur mossa dall’intento di dare una risposta a tutti, non risolve il problema. La stima di un contributo per CCN oscillante tra i 2.000 e un massimo stimato di 15.000 € è palesemente insufficiente a coprire investimenti programmati sulla base di un massimale atteso di 50.000 €”, proseguono dal Coordinamento.

I CCN rivendicano il loro ruolo centrale nella vitalità commerciale, sociale e turistica dei territori e sollecitano “un intervento urgente da parte di tutta la Giunta Regionale e del Consiglio Regionale per una variazione di bilancio immediata”. È indispensabile, sostengono, adeguare il fondo 2025 alla crescita dei CCN e garantire copertura a tutti i soggetti che hanno investito, ripresentando e finanziando con urgenza l’incremento di 2,3 milioni menzionato dall’Assessore.

Senza misure correttive immediate, avvertono, “il rischio concreto è quello di compromettere la sopravvivenza di molte associazioni e di indebolire il tessuto commerciale dei centri storici della Sardegna”. Il Coordinamento dei CCN della Sardegna confida in un rapido e costruttivo intervento della Regione per superare questa criticità e tutelare le attività già avviate.