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Giocare e ridere tra note e parole è un’impresa facile per Elio e la sua band di giovanissimi virtuosi che, dopo il grande successo di “Ci vuole orecchio”, torna su palcoscenici con “Quando un musicista ride", in scena giovedì 30 e venerdì 31 ottobre al Teatro Massimo di Cagliari (ore 21) per una due giorni firmata da Sardegna Concerti.
Protagonista assoluto Elio (frontman dei celeberrimi "Elio e Le Storie Tese"), artista eccentrico e controcorrente che ha saputo sorprendere e divertire tutti: da Fo a Gaber, da Jannacci a Cochi e Renato, da I Gufi a Paolo Villaggio e tantissimi altri. Uno spettacolo ricco di spunti geniali e anticonformisti che esplora e reinventa quell’immenso repertorio seriamente comico della canzone e del cabaret, ai confini tra canto e disincanto. Una nuova sfida per Elio che, diretto da Giorgio Gallione e accompagnato da una band di straordinari musicisti, allarga e potenzia il suo sguardo su quelle che sono le sue radici ideali ed espressive.
Ed è proprio il regista a condividere alcune pillole dell'avventura scenica: "Quando un musicista ride” è una esplorazione giocosa e “piena di bei ragionamenti” in un mondo musicale e in un repertorio teatrale e poetico ricchissimo, ironico, inusuale e fantasioso che intorno agli anni ‘60 ha percorso la canzone, la tv, il cabaret e il teatro italiano e di cui ancora oggi si percepiscono gli echi vitali.
C’è un filo rosso, labile ma idealmente fortissimo in quell’ondata di creatività. Una voglia e un’esigenza comune di molti artisti, musicisti e performer di rompere gli schemi, di inventare nuovi stili e forme del narrare, alla ricerca di un linguaggio più libero e originale, anticonformista, contro quella che loro stessi chiamarono “comicità vegetativa”, ormai prevedibile e piena di cliché. Dario Fo, Giorgio Gaber, Enzo Jannacci, Cochi e Renato, Umberto Eco, Paolo Villaggio, I Gufi, Felice Andreasi e tantissimi altri che - a fianco di artisti concettuali che producevano opere come “Fiato d’artista” o “Manifesto del disimpegno” - hanno imposto, anche al grande pubblico, il loro esilarante mix di libera inventiva e di antico spirito dada.
Una generazione di artisti seriamente comici, che hanno usato la risata, l’ironia e il nonsense come strumento dello spirito di negazione, del pensiero divergente che distrugge il vecchio e prepara al nuovo. Un linguaggio che gode delle gioie della lingua e del pensiero, sberleffo libertario, ludica aggressione alla noia, sovversione del senso comune. Necessità di non “allevare polvere” in scena, nell’arte o nella musica, di “cantare dentro nei dischi” storie bizzarre e metafisiche, figlie di un mondo alla rovescia che riflette però la realtà, il vero.
Chi più di Elio poteva accettare questa sfida, oggi? Un artista poliedrico e dai molti talenti che si è sempre cibato di imprevedibilità e coraggio creativo, e che dopo la felicissima esperienza di “Ci vuole orecchio” allarga e potenzia il suo sguardo su quelle che sono in fondo le sue radici espressive, anche ideali. Accompagnato da una band di musicisti proteiformi e giocosamente senza vergogna, “Quando un musicista ride” è un viaggio sorprendente e modernissimo in un mondo ancora oggi sostenuto da “un filo logico importante”.
I biglietti sono disponibili online su Boxol e Ticketone; per informazioni è disponibile la biglietteria del Teatro Massimo (+393454894565).








