Il 7 luglio prossimo, nel palazzo di giustizia di Cagliari, si svolgeranno gli accertamenti non ripetibili sugli indumenti, le scarpe e gli accessori indossati da Manuela Murgia, la giovane di 16 anni trovata morta nel canyon della necropoli di Tuvixeddu nel 1995.

Il caso, inizialmente archiviato come suicidio, è stato riaperto il 30 marzo di quest'anno, con l'iscrizione nel registro degli indagati dell'allora fidanzato, Enrico Astero, ora 54enne, con l'accusa di omicidio volontario.

Il gip Giorgio Altieri ha fissato l'incidente probatorio per lunedì 7 luglio alle 9:30 sui reperti recuperati a maggio presso l'istituto di medicina legale dove è stata eseguita l'autopsia su Manuela. L'obiettivo è individuare tracce biologiche e profili genetici, confrontando il profilo genetico dell'indagato con quelli recuperati. Saranno ricercate anche eventuali impronte papillari latenti, utilizzando tecniche avanzate. Inoltre, verrà condotta un'analisi merceologica per verificare la presenza di elementi chimici sui reperti.

Il gip ha nominato i periti incaricando il team dei carabinieri del Ris di Cagliari per le indagini biologiche, dattiloscopiche e merceologiche, che lavoreranno in collaborazione con entrambe le parti coinvolte nel caso.