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Il sistema di soccorso 118 sarebbe attualmente in una situazione di "profonda crisi" e potrebbe presto "collassare". Questo è quanto afferma l'associazione Anas Sardegna, che ha inviato una lettera all'assessorato della Sanità e alla presidente della Regione, Alessandra Todde, che attualmente ricopre l'incarico ad interim. Anas Sardegna rappresenta la maggioranza delle organizzazioni di volontariato e cooperative attive nel servizio di emergenza 118, operante 24 ore su 24.
"La recente chiusura di postazioni operative come Barisardo, causata dalla mancanza di operatori sanitari, lascia alcune comunità senza la copertura territoriale in situazioni di emergenza, mettendo a rischio vite umane - si legge nella missiva - Le difficoltà nel reclutamento del personale sanitario in Sardegna e il mancato riconoscimento economico adeguato stanno ostacolando la stabilità del servizio. Senza interventi immediati, rischiamo di trovarci di fronte a un blocco del sistema di emergenza-urgenza 118, posto che le organizzazioni convenzionate garantiscono oltre l'80% di tutti gli interventi in emergenza".
Per questo, l'Anas Odv chiede che nella prossima manovra finanziaria, in discussione in Consiglio regionale, ci sia un incremento del finanziamento regionale già previsto dalla legge 12 del 2025, "portando così le misure compensative da 5 a 10 milioni di euro/anno".
"Tale incremento è necessario per allineare i costi degli investimenti previsti nel periodo di proroga della convenzione (attualmente in fase di perfezionamento in Areus e Regione), in particolare per gli automezzi in scadenza (il costo stimato per due ambulanze è di circa 160mila euro a postazione) e per assicurare adeguati riconoscimenti economici agli operatori e il pieno rispetto dei contratti di lavoro - scrivono a nome di Anas Sardegna la presidente Tiziana Spiga e la rappresentante per gli affari istituzionali Stefania Artizzu - Anche per questo, come già accadde negli anni mai dimenticati del Covid, dove anche noi abbiamo fatto sino in fondo la nostra parte, chiediamo di ridurre immediatamente la composizione delle équipe a due operatori (adeguatamente formati), come avviene nel resto d'Italia, al fine di garantire una copertura minima essenziale evitando interruzioni del servizio".







