Una terribile tragedia si è consumata durante il caldo pomeriggio di oggi, lunedì 30 giugno, nel parco acquatico di Rende, in provincia di Cosenza, dove una bambina di 8 anni è morta annegata in una piscina. La notizia è stata riportata da TgCom 24. Nonostante i tempestivi soccorsi, purtroppo non è stato possibile salvare la piccola. Le autorità, secondo quanta riportato dal quotidiano, riferiscono che la bambina si trovava a giocare in acqua quando sarebbe stata colta da un malore.

L'ENNESIMA TRAGEDIA

Solo un paio di settimane fa, un bambino di quattro anni è morto dopo essere caduto nella piscina di un parco acquatico di Castrezzato, nel Bresciano. A seguito di questa drammatica vicenda, la Procura di Brescia ha avviato un'indagine per istigazione al suicidio in merito alla morte di Matteo Formenti, 28enne che lavorava come assistente bagnante al parco acquatico in questione, che è stato trovato morto venerdì 25 giugno.

UN DRAMMA NEL DRAMMA

Secondo le informazioni riportate, il giovane bagnino era sul posto al momento dell'incidente in cui il bambino era caduto in acqua senza aiuti galleggianti ed era stato recuperato privo di sensi. A Formenti era stato sequestrato il telefono cellulare e si era procurato una nuova scheda SIM il giorno successivo. Secondo alcuni testimoni che hanno visto il bagnino in quei giorni, come riporta TgCom 24, Matteo appariva scosso e turbato.

ANNEGAMENTI IN ITALIA: L'ALLARME

Secondo l’ultimo rapporto dell’Osservatorio nazionale, in Italia ogni anno circa 330 persone muoiono per annegamento. Il 53% delle vittime ha meno di 12 anni. “Instaurare un corretto rapporto con l’acqua è fondamentale per la crescita dei nostri bambini”, sottolinea Andrea Piccioli, direttore generale dell’Istituto superiore di sanità. “Anche una pozza d’acqua – avverte Vincenzo Ferrara – esercita un’attrazione fatale su qualsiasi bambino”.