A partire da mercoledì 15 ottobre sarà possibile accendere i riscaldamenti nella maggior parte delle province del Nord e in quelle montane del Centro e Sud, come L’Aquila, Perugia, Potenza ed Enna. Attenzione però a rispettare orari, temperature e disposizioni comunali o condominiali per evitare sanzioni fino a 3mila euro, ricorda Assium, l’associazione degli utility manager.

Escludendo le zone F di Belluno, Cuneo e Trento, i cittadini delle province in zona E (tra cui Milano, Torino, Bologna, Verona, Perugia e Potenza) potranno accendere gli impianti dal 15 ottobre. Chi abita in zona D dovrà attendere il 1° novembre, mentre in molte province del Sud (zona C) il via è fissato al 15 novembre. Le zone più calde, A e B, tra cui Palermo, Catania e Agrigento, dovranno aspettare il 1° dicembre.

La normativa stabilisce anche limiti giornalieri di accensione e temperature massime consentite: fino a 14 ore al giorno e 20°C negli edifici domestici per la zona E, con tolleranza fino a 22°C. I sindaci e i condomini possono modificare le regole locali senza superare i limiti nazionali.

Assium segnala inoltre che i prezzi del gas registrano un calo significativo: -24% rispetto a ottobre 2024. “Questo è il momento opportuno per valutare un cambio di fornitore e ottenere una offerta sul gas più conveniente che ci consenta di risparmiare anche molto sulla spesa relativa al riscaldamento in casa”, afferma il presidente Federico Bevilacqua.

Chi non rispetta le disposizioni rischia multe fino a 3mila euro, più eventuali sanzioni comunali aggiuntive.