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Mons. Angelo Becciu, sostituto della Segreteria di Stato vaticana, durante la presentazione "#OrdinaryHeroes", iniziativa internazionale basata sugli eroi di tutti i giorni, presso la Filmoteca Vaticana, Roma, 08 febbraio 2018. ANSA/ANGELO CARCONI
Il processo d’appello al cardinale Angelo Becciu conosce un nuovo capitolo. Al termine della quarta udienza, svoltasi oggi in Vaticano, la Corte d’appello, presieduta da mons. Alejandro Arellano Cedillo, ha deciso di rinviare il dibattimento al 3 febbraio 2026, con prosecuzione nei giorni 4, 5 e 6 febbraio.
Nel frattempo, la Corte si è riservata di pronunciarsi, con un provvedimento separato, sulla richiesta di dissequestro delle somme del fondo Centurion, avanzata dall’Apsa. Le parti potranno depositare memorie illustrative entro il 7 novembre 2025 e repliche entro il 28 novembre 2025, per chiarire le questioni pregiudiziali sollevate nel procedimento.
In primo grado, il cardinale Becciu era stato condannato a cinque anni e mezzo di reclusione. Nella precedente udienza, la Corte d’appello vaticana – sempre guidata da mons. Arellano Cedillo – aveva inoltre dichiarato inammissibile l’appello presentato dal promotore di giustizia Alessandro Diddi contro la sentenza del 16 dicembre 2023, riguardante la gestione dei fondi della Segreteria di Stato e la compravendita del Palazzo di Londra, il cuore del processo.