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Non sono solo le differenze tra Nord e Sud a segnare la qualità dell’apprendimento scolastico in Italia. I divari si annidano anche tra scuole dello stesso territorio e persino all’interno degli stessi istituti. È quanto emerge dal nuovo studio “Divari scolastici in Italia”, realizzato dalla Fondazione Agnelli e dalla Fondazione Rocca e presentato oggi alla Camera.
“Abbiamo visto quanto contino nella secondaria di II grado le differenze che dipendono dall’indirizzo di studio – ha spiegato Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli –. Un impatto eccessivo, per limitare il quale sarebbe bene rafforzare nella scuola media l’orientamento alla scelta successiva, rendendolo sistematico e continuo”.
Secondo lo studio, a parità di condizioni, gli studenti del liceo classico o linguistico riportano fino a 14 punti Invalsi in meno in matematica rispetto a quelli dello scientifico. Per gli esperti, serve ripensare la struttura didattica della scuola superiore, “per dare a tutti un più robusto e comune livello di competenze di base”.
I divari, lievi nella primaria, si accentuano alle medie e si amplificano alle superiori. In matematica, il gap tra uno studente del Sud e uno del Nord-Est equivale a oltre due anni di scuola in meno. Un fenomeno, sottolinea l’indagine, che penalizza l’equità del sistema educativo italiano e va affrontato anche con una migliore organizzazione scolastica, sfruttando gli spazi di autonomia.
“Ancora oggi l’Italia è spaccata – ha detto la vicepresidente della Camera, Anna Ascani – e i divari incidono sui diritti di cittadinanza. Non possiamo ignorarli”.