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E14936 United Arab Emirates, Dubai, Cruise ship Costa Fortuna, company from Italy. Gambling hall. Woman wins with slot machine
Nel 2024 gli italiani hanno speso oltre 157 miliardi di euro nel gioco d’azzardo: un fenomeno che coinvolge 18 milioni di persone, tra videopoker, slot-machine, gratta e vinci e sale bingo. Ma dietro la “fortuna” si nasconde un sistema che pesa sulla vita di milioni di cittadini. Secondo le stime, 1 milione e mezzo di giocatori è patologico (il 3% degli adulti) e altri 1,4 milioni sono a rischio moderato. In totale, quasi 3 milioni di italiani vivono una relazione problematica con l’azzardo.
A trarne vantaggio, sempre più spesso, sono le mafie, che hanno trasformato il gioco in un terreno di conquista. Le relazioni della Direzione nazionale e di quella investigativa antimafia, analizzate nel dossier di Libera “Azzardomafie”, rivelano la presenza di 147 clan attivi tra settore legale e illegale, con inchieste condotte da 25 Procure Antimafia in 16 regioni. Un affare diffuso, che intreccia riciclaggio, corruzione e povertà sociale.
“Il dossier – commenta Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera – ci restituisce l'immagine di un Paese in bilico: da un lato la voglia di riscatto sociale, dall'altro un meccanismo che specula sulla vita delle persone”. Dietro ogni slot o gratta e vinci, ricorda Ciotti, “ci sono adolescenti che scommettono di nascosto, anziani che si giocano la pensione, famiglie che si sfaldano nel silenzio. Dobbiamo smascherare l’inganno”. Un inganno che, legale o illegale che sia, “rischia di essere sempre e comunque un grande imbroglio ai danni dei cittadini”.






