Cagliari

Cagliari, Simeone: “Qui perché mi hanno voluto fortemente. Siamo una bella squadra”

Giornata di presentazioni in casa Cagliari

Cagliari, Simeone: “Qui perché mi hanno voluto fortemente. Siamo una bella squadra”

Di: Marco Orrù


Giornata di presentazioni in casa Cagliari. E’ l’ultimo arrivato e ha già esordito nel match di ieri contro l’Inter, sostituendo Cerri all’intervallo. Stiamo parlando ovviamente di Giovanni Simeone.

Ecco le sue parole: “Le mie prime sensazioni? E’ stato tutto abbastanza veloce finora, dal primo giorno che sono arrivato mi sono sentito subito felice e positivo nell’aver fatto la scelta giusta. Volevo essere subito pronto per l’Inter, il mister sapeva che ero pronto e sono molto contento per la nostra prestazione di ieri, ho visto grande entusiasmo, anche del pubblico. Il mio ruolo? Cerco sempre di giocare dentro l’area, con o senza un altro attaccante. Al Genoa giocavo anche con Pavoletti, posso giocare ovunque e cerco sempre di adattarmi ai miei compagni e a quello che mi chiede il mister. Sono pronto a giocare prima o seconda punta. Quando il mister mi ha chiamato mi ha detto che c’era la possibilità di giocare con Pavo, quindi va bene tutto.

Lo scorso anno a Firenze? Quando uno fa bene poi le aspettative crescono. Dopo 12 gol al Genoa e 15 al primo anno a Firenze le aspettative sono cresciute tanto e quindi sembra che ho fatto male l’anno scorso. Avevo iniziato bene con la convocazione in Nazionale e avevo pure rinnovato con la Fiorentina, ma il calcio è anche questo, quando l’attaccante non segna nascono i problemi e i momenti difficili. Non ho avuto più possibilità di giocare, ma sono cresciuto tantissimo anche nei momenti difficili. Ora sono qui perché voglio dimostrare di poter tornare il vero Giovanni Simeone. Qui conosco Pavoletti, Castro e anche Nandez, che ho avuto da avversario in Nazionale e con cui avevo pure litigato un po' (ride, ndr). Ho trovato un buon gruppo, una buona energia. Sono qui da pochi giorni, sto cercando casa per vivere tranquillo e stare bene e concentrarmi solo sul campo.

Cosa mi ha detto mio padre? So che l’anno scorso era venuto qui a fare un’amichevole, mi aveva parlato del Cagliari come una buona squadra. Era molto contento per me quando gli ho detto che venivo qui, sono sicuro che verrà presto a vedermi e a trovarmi.

Lasciare Firenze non è stato facile perché ho passato momenti molto importanti, anche al di fuori del calcio. Quello che è successo con Davide (Astori, ndr) mi ha fatto unire molto a quella squadra e a quella città. Sono momenti speciali che porterò sempre con me. Non è stato comunque difficile venire qui, fin dalla prima volta che mi ha chiamato il mister ho sentito subito il suo entusiasmo nel volermi qui. E’ stata una scelta di cuore, per il sentimento che hanno avuto nei miei confronti qui a Cagliari nel volermi. Avevo anche altre opzioni, ma qui mi hanno fatto sentire subito desiderato. Che Serie A sarà? Due partite sono ancora poche per giudicare, qua c’è molto entusiasmo, la squadra sta crescendo e si è visto nella partita di ieri. L’importante è dare tutto in ogni partita, combattere per far sì che i risultati arrivino. Il legame con Astori? Ho tanti ricordi con lui, arrivando qui a Cagliari un pensiero mi è venuto, perché lui è stato qui tanti anni. Il ricordo più bello è che quando finivano le partite mi avvicinavo sempre a lui per sentire quel che diceva, come fa un padre con un bambino, perché era importante ascoltarlo. I cori razzisti? Io non li ho sentiti, dopo ho capito cosa era successo tramite i social, ma durante la partita non ho sentito nulla, né in campo, né in panchina. Mi dispiace per quel che è successo, chi l’ha fatto è una persona ignorante, penso comunque che siano stati in pochi”.

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