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La Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo ai tempi del Coronavirus

Un nastro o un indumento blu legato all’autismo

La Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo ai tempi del Coronavirus

Di: Redazione Sardegna Live


Oggi 2 aprile ricorre la Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo. Quella di quest’anno è un’edizione particolare perché condizionata dall’emergenza sanitaria contro la quale tutto il mondo sta lottando. 

Per i bimbi autistici e le loro famiglie questo periodo è ancora più difficile e si rischia di fare pesanti passi indietro e mandare a monte insegnamenti di anni. Le scuole sono chiuse, così come i parchi e le ludoteche, le passeggiate sono limitate e non si possono andare a trovare a trovare amici e parenti. Da un giorno all’altro il mondo delle persone autistiche è radicalmente cambiato. 

“I diritti umani universali, compresi i diritti delle persone con disabilità, non devono essere violati al momento di una pandemia. I governi hanno la responsabilità di garantire che la loro risposta includa le persone con autismo. Le persone con autismo non devono mai subire discriminazioni quando cercano assistenza medica. Devono continuare ad avere accesso ai sistemi di supporto necessari per rimanere nelle loro case e comunità durante i periodi di crisi, invece di affrontare la prospettiva di istituzionalizzazione forzata”: questo è un passaggio del messaggio del Segretario Generale Onu per la Giornata mondiale.


 Il colore di questa giornata (ma anche del disturbo) è il blu. È di qualche giorno fa l’appello di una mamma che chiede comprensione: «Se vedete una mamma e un bambino con qualche indumento blu o nastro blu che cammina nel tuo quartiere, non urlare, non insultarli. O se vedi una macchina con un nastro blu, lo stesso. Sono mamme di bambini con autismo che sono usciti per cercare di calmare la loro ansia, per loro questo è molto difficile».

Patrizia è la mamma di Vito, un bimbo di 8 anni. La diagnosi di autismo, emessa dai medici quando il bimbo aveva solo due anni, non gli permettono di comprendere il periodo complicato dell’emergenza Coronavirus che tutto il mondo sta vivendo. È difficile spiegare a un bimbo speciale che si deve stare in casa, che non si può andare al parco, a scuola o incontrare gli amici.

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