Elmas

Gli americani inizialmente ‘respinti’ in aeroporto? Eccoli nuovamente in terra sarda

Sono sbarcati ieri sera, al “Mario Mameli” a Elmas, a bordo del jet privato: presenti gli avvocati Marco Porcu e Corrado Maxia, in un clima apparentemente disteso

Gli americani inizialmente ‘respinti’ in aeroporto? Eccoli nuovamente in terra sarda

Di: Redazione Sardegna Live


Sbarco avvenuto in tarda serata, ieri, nello scalo aeroportuale cagliaritano, in un clima apparentemente disteso e sereno, in presenza dei loro avvocati Marco Porcu e Corrado Maxia. A Bordo del jet privato partito dall’Inghilterra, hanno raggiunto Cagliari-Elmas per poi sbarcare e raggiungere la 37enne di Oristano, Alessandra Fanari (nella foto del riquadro), che accompagnerà gli investitori americani per il loro soggiorno di "business" nel Sud dell'Isola.

Aveva suscitato un clamore mediatico poderoso l’intera vicenda sul loro iniziale “blocco” in aeroporto nel post lockdown: ma in un comunicato stampa, inviato dai legali – aveva recitato ufficialmente l’accoglimento del Tar Sardegna sulla richiesta di sospensione del provvedimento presentata dagli avvocati Corrado Maxia e Marco Porcu: in buona sostanza significa che “avevano il diritto di entrare in Sardegna gli investitori americani che lo scorso 1 luglio sono stati bloccati all’aeroporto di Elmas e costretti invece a ripartire”.

Era stata infatti accolta, a pochi giorni dall’episodio, dal Tribunale Amministrativo Regionale della Sardegna, la richiesta di sospensione del provvedimento presentata dagli avvocati Corrado Maxia e Marco Porcu.

I Giudici del Tar hanno infatti stabilito che era legittimo lo spostamento per motivi di lavoro, e ha dunque concesso la sospensiva al provvedimento eseguito dalla Polizia di Frontiera, “alla quale va comunque la stima totale sia da parte nostra che da parte dei nostri clienti – affermano gli avvocati Maxia e Porcu nel comunicato stampa ufficiale - Effettivamente il 1 luglio era presente un vuoto normativo, dovuto dalla strana situazione determinata dal Dpcm appena scaduto il 30 giugno e la nuova ordinanza del Ministero della Salute, recante la data del 30 giugno ma pubblicata solo il 2 luglio. Una situazione di difficile gestione - proseguono gli avvocati - che gli agenti hanno comunque gestito cercando di fare il loro dovere nel miglior modo possibile. Da parte nostra e dei nostri clienti resta nei loro confronti la massima stima per il lavoro svolto”.

La vicenda comunque non pare essersi totalmente risolta: i contrattempi e i disagi creati faranno scattare la “battaglia legale” con la richiesta di risarcimento danni al Ministero degli Interni.

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