In Sardegna

Intervista a Emiliano Deiana: l'autore ci racconta il suo romanzo: “La morte si nasconde negli orologi”

“La copertina descrive una donna che potrebbe essere Ruth coi suoi occhi magnetici e addolorati che pensa: ti ucciderò e basterà il mio sguardo”

Intervista a Emiliano Deiana: l'autore ci racconta il suo romanzo: “La morte si nasconde negli orologi”

Di: Cristina Tangianu


State cercando un bel libro da leggere? Oppure da regalare?

Noi vi suggeriamo “La morte si nasconde negli orologi”, il nuovo romanzo di Emiliano Deiana, 46 anni, sindaco di Bortigiadas e presidente di Anci Sardegna.  

Lo abbiamo intervistato e con lui abbiamo parlato di quest’opera la cui storia vi travolgerà tra “personaggi fantastici eppure così vivi, in una vicenda così drammatica, ma che potrebbe capitare a tutti in ogni tempo, in ogni luogo”.

- Ci descrive il suo romanzo?

“Descrivere un libro senza svelarne la trama è sempre un’operazione complicata. È una storia ambientata in un’America rurale in un tempo sospeso fra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900. È una “storia femmina” nel senso che ha al centro uno sguardo e un destino femminile che ho voluto fosse presente dalla prima all’ultima pagina. Si narra di cose terribili e disperate, si incrociano molti personaggi straordinari - nel senso proprio di fuori dall’ordinario - in una sorta di sospensione fra il realismo magico di certa letteratura sudamericana e l’esattezza di certi libri della letteratura nord americana: Sherwood Anderson, Steinbeck, Cormac McCarthy e altri. Ho voluto anche io, come altri, narrare una “Spoon River dei vivi” in un piccolo paese rurale chiamato Turmac e attraversato dalla ferrovia che collega Winesburg e la città di Somewhere sul mare. Herman Melville diceva che: “Per produrre un possente libro, bisogna scegliere un tema possente. Non si potrà mai scrivere libro grande e duraturo sulla pulce”. Melville, a cui faccio omaggio con un personaggio che porta il suo stesso nome, si era scelto l’acqua degli oceani e la balena; altri, come Céline, hanno scelto la notte; io ho scelto di raccontare il tempo e la morte”

- Ne La morte si nasconde negli orologi il fattore tempo è essenziale, come alleato o come nemico?

“Come ho detto è un “tempo sospeso”, cristallizzato in un’epoca indefinibile, in un luogo incerto. A un certo punto della storia il tempo, prima lentissimo secondo certi ritmi delle piccole comunità, inizia a scorrere velocissimo ed esce da tutte le parti, esonda dagli orologi, dalle sveglie e dagli astrolabi: la sabbia scende nella strozzatura delle clessidre. I destini incrociati dei personaggi si incontrano ed hanno un loro compimento e una loro definizione. Perché è la morte - quella cosa misteriosa di cui tutti abbiamo timore e reverenza - a nascondersi negli orologi”

- Lei accompagna il lettore nella scoperta di un'altra realtà, ma quanto è davvero lontana dalla nostra vita?

“Louis-Ferdinand Céline nella prima pagina di “Viaggio al termine della notte” scrive: “Il viaggio che ci è dato è interamente immaginario. Ecco la sua forza.

Va dalla vita alla morte. Uomini, bestie, città e cose, è tutto inventato. È un romanzo, nient’altro che una storia fittizia. Lo dice Littré, lui non sbaglia mai.

E poi in ogni caso tutti possono fare altrettanto. Basta chiudere gli occhi.

È dall’altra parte della vita”. Ecco, anche per me tutto è “dall’altra parte della vita”, nel lato nascosto della luna, nel silenzio che c’è fra una nota e l’altra dentro una sinfonia. Tutta la letteratura cerca di fotografare l’attimo esatto in cui le cose si rompono, le vite deragliano. È ciò che ho provato a fare anche io: spero di esserci riuscito o di non aver sbagliato di troppo il colpo”

- Con quale spirito il lettore si deve accostare al suo libro?

Con animo libero e cuore leggero. Entrerà in uno storia inventata eppure così reale, con personaggi fantastici eppure così vivi, in una vicenda così drammatica, ma che potrebbe capitare a tutti in ogni tempo, in ogni luogo.

- Chi è il protagonista?

“La protagonista è una donna arrivata a Turmac col treno: si chiama Ruth. Ma il mio è un romanzo corale, una storia narrata a più voci: c’è Melville che racconta il mare a chi non lo ha mai visto, Ethan che ha diciassette anni, il reverendo Hartman della chiesa presbiteriana di Winesburg, Matlock che guida il treno, un pianista nero che era finito in Argentina a imparare i suoni del tango. E molti altri...”

- Questo è il suo secondo libro, il primo non era un romanzo…

“Calvino diceva che “il primo libro non lo si vorrebbe mai aver scritto”. Era un libro comico, con racconti umoristici e forse, davvero, non vorrei averlo mai scritto. Questo è un libro completamente differente perché a me non piacciono gli scrittori “seriali”: quelli che scrivono sempre la stessa cosa, sempre alla stessa maniera. Ho proprio bisogno di cambiare registro narrativo per il quale bisogna inventarsi uno stile e una lingua adatti. In futuro mi piacerebbe scrivere un western, un noir, un romanzo rosa o d’appendice, una storia di sport. Vediamo cosa mi viene in mente...”

- Ci descrive la copertina?

La copertina è un lavoro originale fatto per la Maxottantottoedizioni dall’artista Gavino Ganau. Descrive una donna che potrebbe essere Ruth coi suoi occhi magnetici e addolorati che pensa: “ti ucciderò e basterà il mio sguardo”.

Il romanzo La morte si nasconde negli orologi si può acquistare in tutte le librerie della Sardegna, nelle librerie online e fra poco avrà una distribuzione anche in Italia. 

Numero pagine e costo: 200 pagine, 15 euro.

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