Cagliari

Pozzo romano sotto via Tigellio, Polastri: “Cunicoli e cultura ancora celati da transenne e lastre metalliche”

Il consigliere comunale di Palazzo Bacaredda con un’interrogazione, chiede lumi sugli interventi nei pressi del San Giovanni di Dio

Pozzo romano sotto via Tigellio, Polastri: “Cunicoli e cultura ancora celati da transenne e lastre metalliche”

Di: Alessandro Congia


Il caso del Pozzo romano scoperto in via Tigellio nel 2018 e del cunicolo scoperto davanti all'Ospedale San Giovanni di Dio qualche mese fa, finirà in Consiglio Comunale.  

Il consigliere di Sardegna Forte, Marcello Polastri, ha infatti presentato una interrogazione al sindaco e all'Assessore competente, per render conto alla città di cosa è stato fatto e cosa accadrà nelle vie oggi chiuse da transenne o da pesanti lastre metalliche, per proteggere pozzi e cunicoli scoperti tempo addietro.  

"L'obiettivo - prosegue Polastri - è capire anche come la Soprintendenza, alla quale ho rivolto un mio accorato appello, possa autorizzare la chiusura del pozzo di via Tigellio con un chiusino ispezionabile. Spero di cuore che, per far ciò, non passi ancora molto tempo perché se da un lato, è giusto che la viabilità ritorni nella piena normalità e che i parcheggi possano nuovamente funzionare, ma è soprattutto bene che la storia possa per davvero esser valorizzata e possibilmente goduta con la messa in opera di un chiusino metallico apribile".  

"Questo accorgimento - conclude Polastri -  consentirebbe di fatto di poter ripulire il pozzo anche con l'ausilio di personale volontario seguito da qualificati professionisti, e magari rendere accessibile seppur per pochi di volta in volta, un luogo di storia e della memoria cittadina". 

Sono trascorsi 2 Anni da quando a Cagliari, in via Tigellio (accanto alla zona archeologica) sprofondò il manto d’asfalto. Allora mi giunsero immagini e segnalazioni dei residenti perché venne alla luce un pozzo vecchio di 2000 anni.

“Scrissi agli archeologi e ai funzionari della Soprintendenza – rammenta Polastri - ed anche la città doveva sapere, affinché questo manufatto non venisse chiuso con terra e pietre. Era il febbraio 2018 e la strada è ancora transennata. Il pozzo? E’ stato chiuso “temporaneamente” con una pesante lastra metallica. C’è chi mormora: “era una fognatura”, chi “un antico acquedotto”, ed è così che si è creata una nuova metro-leggenda. Anche gli esploratori (che hanno fotografato questo sito) si sono rivolti alla Soprintendenza che contatterò stamani, e una interrogazione rivolta a chi di competenza (che già lavora per trovar la migliore soluzione), stimolerà le intenzioni di tutela del bene scoperto, ravvivando la necessità di riaprire la strada”.

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