Pattada

Diga di Monte Lerno. Frongia: “A breve il bando per la messa in sicurezza”

Aldo Salaris: “Risposta concreta ai territori”

Diga di Monte Lerno. Frongia: “A breve il bando per la messa in sicurezza”

Di: Antonio Caria


“Abbiamo il dovere di garantire la sicurezza delle opere pubbliche, in particolar modo di quelle ritenute strategiche. La diga di Monte Lerno, che sarà oggetto a breve di un bando di progettazione per la messa in sicurezza, fa parte di queste dato che fornisce l’acqua per gli usi civici della popolazione dell’Unione dei Comuni del Logudoro e viene utilizzata per alimentare la rete idrica del Consorzio di Bonifica del Nord Sardegna per la Piana di Chilivani”.  Sono queste le parole pronunciate dall’Assessore dei Lavori Pubblici, Roberto Frongia, nche ha effettuato un sopralluogo a Pattada, alla presenza dei rappresentanti del Consorzio di bonifica del Nord Sardegna, dell’Ente acque della Sardegna, Enas, che gestisce la diga.

L’infrastruttura, realizzata tra il 1971 e il 1980 ma collaudata solo nel 2002, presenta importanti criticità che non la rendono conforme ai parametri di sicurezza fissati dall’Ufficio dighe nazionale.

Un limite che non le consente di contenere il volume di risorsa idrica per la quale è stata realizzata, costringendo il gestore all’apertura delle paratoie nel momento stesso in cui il livello d’acqua supera la soglia di sicurezza con una evidente dispersione di risorsa nell’ambiente. 

Una situazione che lo stesso Assessore definisce “Insostenibile. Come Regione non possiamo più permetterci di sprecare l’acqua, al contrario dobbiamo mettere in atto  comportamenti e politiche improntati al risparmio della risorsa idrica, nel rispetto dell’ambiente. A breve partirà il bando di progettazione per la messa in sicurezza dell’opera – ha aggiunto Frongia – con l’obiettivo di arrivare alla consegna dei lavori entro l’estate e al completamento dei lavori entro il 2021”.

I lavori di messa in sicurezza statica dello sbarramento dovrebbero far arrivare la alla capienza per la quale è stata progettata o, perlomeno, nel frattempo, ad una soglia intermedia tra gli attuali 34,20 e i 72 milioni di metri cubi, ritenuta sufficiente per assicurare almeno due anni di tranquillità sia per gli usi civici sia per l’irrigazione della Piana.

Presente anche il Coordinatore regionale dei Riformatori, Aldo Salaris, che ha posto l’accento sul fatto che “Oggi l’acqua è una risorsa importantissima e se da un lato non possiamo permetterci di sprecarla, dall’altro dobbiamo porre in essere tutti i rimedi affinché le opere idrauliche di cui disponiamo siano una risorsa, non un ostacolo allo sviluppo dei territori”.

“Ho sollecitato –  ha concluso Salaris –  le azioni di messa in sicurezza dell’infrastruttura perché conosco da vicino le necessità dei Comuni e del territorio fornito dalla diga. Oggi registro la volontà della Regione di andare quanto più possibile incontro alle necessità della popolazione e dei soggetti coinvolti nella gestione e fruizione del bene acqua. L’avvio del bando di progettazione per la messa in sicurezza della diga, cui seguirà l’avvio dei lavori, consentirà finalmente di porre rimedio alla situazione”.

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