Porto Torres

Una mostra per ricordare i caduti portotorresi nelle due guerre

L’esposizione potrà essere visitata sino al 4 novembre

Una mostra per ricordare i caduti portotorresi nelle due guerre

Di: Antonio Caria


In occasione dei cento anni dalla fine della prima guerra mondiale, è stata allestita al piano terra di Palazzo del Marchese a Porto Torres una mostra dal titolo “I caduti e i dispersi di Porto Torres nelle due guerre mondiali”, curata da Moreno Nocco assieme all’Amministrazione comunale.

«Moreno Nocco ha messo un grande impegno in questa ricerca che si è concretizzata prima con un interessante libro e poi con la mostra che abbiamo voluto ospitare all'interno del Palazzo del Marchese – queste le parole del Sindaco Sean Wheeler pronunciate questa mattina nel corso della cerimonia inaugurale-. È un nuovo tassello che si aggiunge alla ricostruzione della storia di Porto Torres e che ci consente di rendere omaggio a tanti concittadini che hanno sacrificato la propria vita».

L’esposizione, visitabile sino al 4 novembre dalle 10.00 alle 12.30 e suddivisa in due sezioni (una dedicata a caduti e dispersi della Grande Guerra, l'altra a quelli della Seconda guerra mondiale) si compone di articoli di giornale, medaglie al valore, fotografie e lettere. Tra i documenti originali, una richiesta di notizie su dispersi e prigionieri di guerra inviata il 22 giugno 1945 alla Direzione di Radio Sardegna per conto dei parenti dei militari.

«Questo palazzo – ha aggiunto l'Assessora alla Cultura, Mara Rassu – ha il compito di ospitare iniziative simili improntate alla conservazione della cultura, del sapere e della nostra identità. Moreno Nocco sta contribuendo a mantenere vivo il ricordo di chi ha dato la vita per la Patria e a far conoscere una pagina di storia della città di Porto Torres. Con l'esposizione onoriamo nel modo più opportuno i nostri concittadini nella settimana che porterà alle celebrazioni per la Giornata dell'Unità Nazionale».

«Ottantasei persone hanno perso la vita durante la Prima guerra mondiale – ha ricordato Nocco – e circa quaranta nella seconda. La città ha dato tanto alla propria Patria e attraverso questi documenti possiamo rendere loro il doveroso omaggio».

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