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"Il Maligno avanza", il vademecum di padre Amorth per neutralizzare le possessioni

L'esorcista ha lasciato in eredità ai sacerdoti una serie di accorgimenti per capire se si ha a che fare con banali problemi psichiatrici o con persone possedute

Di: Redazione Sardegna Live


Uno dei più grandi esorcisti degli ultimi tempi scomparso da poco, padre Amorth, ha lasciato in eredità ai sacerdoti che si preparano a confrontarsi con le possessioni diaboliche una serie di accorgimenti utili a capire se si ha a che fare con persona con banali problemi psichiatrici oppure se si tratta davvero del Maligno.

Secondo quanto contenuto nelle indicazioni dell'esorcista modenese, scomparso nel 2016, bisogna fare attenzione ai segni. Per esempio la pupilla dilatata eccessivamente che non si chiude se si punta una luce diretta; l’arrossamento della sclera dell’occhio, come per una congiuntivite; la voce che diventa roca e baritonale (anche se è una ragazza a parlare); l’allungamento del volto; una forza straordinaria, il rifiuto violento di immagini sacre; l’uso di lingue sconosciute; la conoscenza di cose occulte.

Il vademecum e si intitola "Linee guida per il ministero dell'esorcismo - alla luce del rituale vigente", a cura dell'Aie, l'Associazione internazionale esorcisti (edizioni Messaggero di Padova). Il manuale aiuta "i sacerdoti esorcisti, membri dell'Aie, a evitare, nell'esercizio del loro munus, prassi o metodi non corrispondenti alle norme con le quali la Chiesa regola il ministero dell'esorcistato", scrive il cardinale Angelo De Donatis. Il ruolo dell'esorcista, precis, non può ridursi a "quello di 'distributore di benedizioni'. Al contrario, il contesto di secolarizzazione e di neo paganesimo, l'annacquamento o la perdita della fede, il relativismo e la generale confusione lo deve spingere a curare maggiormente la vita spirituale dei suoi pazienti per farsi veramente prossimo di chi assiste".

"L'esorcista, infatti, non può procedere a proprio arbitrio, dal momento che opera nel quadro di una missione ufficiale che lo rende in qualche modo rappresentante di Cristo e della Chiesa".

Il cardinale De Donatis spiega che l'esorcismo cattolico non è una realtà "scabrosa, violenta, oscura quasi quanto la pratica della magia, alla quale lo si vuole contrapporre, ma, in ultima istanza, finendo per metterlo sullo stesso piano delle pratiche occulte". 

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