Milano

I Simpson con la pelle nera: “Chi è il prossimo”. L’opera di Alexsandro Palombo sul problema razziale

C'è il volto di George Floyd sui manifesti affissi da un inedito Bart Simpson in versione afroamericana sui muri di Milano

I Simpson con la pelle nera: “Chi è il prossimo”. L’opera di Alexsandro Palombo sul problema razziale

Di: Redazione Sardegna Live


I Simpson hanno la pelle scura nella nuova opera dello street artist Alexsandro Palombo "Just because I am Black", comparsa la notte scorsa sui muri di Milano. Il murale fa riferimento alle proteste negli Usa in seguito alla morte di George Floyd.

"Chi è il prossimo" scrive Bart sulla lavagna, in riferimento agli afroamericani vittime delle violenze della polizia. Accanto ai Simpson c'è una raffigurazione della Statua della libertà col cappuccio del Ku Klux Klan. L'opera comprende anche un manifesto con il volto di un uomo di colore che recita "Sono oppresso, devo avere paura della polizia", "Solo perché sono un nero". C'è il volto di George Floyd sui manifesti affissi da un inedito Bart Simpson in versione afroamericana sui muri di Milano: si chiama 'Just Because I am Black' - come riporta l'Ansa - la nuova serie di opere firmate da aleXsandro Palombo, visibili in Corso Buenos Aires e in Via Torino. "Who is next?" è la scritta che appare sulla famosa lavagna dei Simpson, mentre la Statua della Libertà è ritratta con il cappuccio del Ku Klux Klan e lo slogan "Just Because I Am Black" è accompagnato da affermazioni come 'I get oppressed'.

"Il problema razziale - dichiara il 46enne Palombo all’Ansa - è sempre lo stesso, è lì radicato da secoli. È un problema culturale e trasversale che si diffonde con il virus dello stereotipo, del pregiudizio e dell'ignoranza. E' un problema di tutti perché non colpisce una sola etnia e non ci sarà fine finché i governi non prenderanno le giuste misure atte a prevenire e perseguire con leggi forti la violenza razzista. Solo se verranno attuate politiche forti che coinvolgono l'intero sistema educativo si potrà contrastare il diffondersi della discriminazione razziale nelle future generazioni. Il vaccino più efficace resta quello dell'educazione ai diritti umani, alla diversità, l'uguaglianza e l'inclusività".

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