In Italia

3 giugno 1963, muore Papa Giovanni XXIII

Il “Papa buono”, così come amabilmente è chiamato da tutti, è morto all’età di 81 anni

3 giugno 1963, muore Papa Giovanni XXIII

Di: Dante Tangianu


È il 3 giugno del 1963, si spegne, nel tardo pomeriggio, la fulgida figura terrena di un Papa che durante il suo breve pontificato ha svolto una parte decisiva nella storia della Chiesa. Dal punto di vista dell’immagine, fondata sul solco dei grandi Papi, due aspetti, soprattutto, si stagliano indelebilmente nella memoria di uomini di fede e non, di ieri e di oggi: la Sua straordinaria, infinita umanità, e la Sua innovazione dottrinale con il Concilio Ecumenico Vaticano II, vera e propria svolta nella Chiesa universale di Roma, che ininterrottamente trova in esso ispirazione e guida sicure.

Ed è proprio al termine della fiaccolata serale di apertura dello stesso Concilio, che Giovanni XXIII, chiamato a gran voce dai fedeli in piazza San Pietro, pronunciò, benché stanco per gli impegni della giornata, la storica frase: “Tornando a casa, troverete i vostri bambini. Date loro una carezza e dite: Questa è la carezza del Papa”.  Quel brevissimo discorso dalla finestra del palazzo Apostolico non era previsto, parlò a braccio e consegnò a tutto il mondo una delle allocuzioni più celebri della storia della Chiesa. Sono ancora oggi parole, una dopo l’altra, sintesi ed esempio irraggiungibile di un’umanità di cui il mondo ha e avrà sempre bisogno.

Il “Papa buono”, così come amabilmente è chiamato da tutti, è morto all’età di 81 anni, il giorno successivo a quello delle celebrazioni della Festa della Repubblica che, però, furono   improvvisamente sospese. “Il 1° giugno, durante le prove dei Reparti militari per la parata del giorno dopo ai Fori imperiali, per volontà del Presidente della Repubblica, Antonio Segni, arrivò l’ordine di sospendere le operazioni a causa dell’aggravarsi delle condizioni di salute del Papa, che si spense nel tardo pomeriggio del 3 giugno”. Si commuove ancora Salvatore Irranca, di Paulilatino, quando rievoca quella giornata assolata del 1° giugno 1963, allorché, in divisa di agente penitenziario, era inquadrato nei reparti impegnati per le celebrazioni del giorno successivo.

L’immensa carica di umanità di Giovanni XXIII abbraccia l’Uomo nella sua spiritualità ed è presente nella mente e nel cuore della gente, così come tutti i grandi personaggi del passato che la storia ci ha consegnato per custodirli sempre in vita come sicura guida morale.

Quanto il pensiero e l’azione di Papa Roncalli siano scesi nel profondo dell’animo umano, lo possiamo cogliere anche dalle parole in lingua sarda, riportate in versi, che l’autore, nella sua semplicità e modestia, ha voluto inviarci senza nome. 

Deo ca t’happo in coro dáe sa pitzinnía

comente cosa ch’istimo tantu

piantare álbures de lughe ti chería                                                 

pro ammentare cando andadu ti che ses senza piántu

faghínde de ispera e de amore cantu de armonía

ca de virtude ses regnu e Paba santu.                                            

Dulches sognos tuos non manchene e dogni cosa

In su coro meu como riposa.

Traduzione:

Io che ti ho nel cuore dalla giovinezza

come cosa che amo tanto

alberi di luce vorrei piantare

per  ricordare quando te ne sei andato senza pianto

come canto armonioso di speranza e amore

perché sei il regno della virtù e Papa santo.

Non manchino di te i dolci sogni e ogni cosa

nel mio cuore ora riposa.

Correlati

Il nuovo shop di Sardegna Live

SardegnaLive mette in vendita una serie di prodotti tipici dell’Isola, scopri i cesti regalo, i prodotti per il corpo ed i gadget nel nostro shop online.

Scopri lo shop