Sin da subito la posizione di Spalletti era sembrata vacillare, quando dopo il triplice fischio a Oslo la Nazionale aveva fatto ritorno negli spogliatoi, venerdì scorso, dopo aver incassato un netto 3-0 contro la Norvegia, alla prima gara del girone di qualificazione ai Mondiali.

Adesso arriva la conferma: pochi minuti fa erano stati i giornalisti Fabrizio Romano e Gianluca Di Marzio, massimi esperto a livello internazionale di dinamiche di mercato nel mondo del calcio, ad anticipare che Luciano Spalletti era pronto a rassegnare le dimissioni da ct della Nazionale. Ora è il tecnico ad annunciarlo in conferenza stampa: "Sarò in panchina domani contro la Moldova, poi darà l'ok per la risoluzione del contratto. Lo devo alla Federazione che mi ha sempre supportato".

Nelle ultime ore si sono svolte discussioni con la Federazione dopo la pesante sconfitta, da cui è maturata la decisione di terminare la collaborazione: "Gravina mi ha comunicato che sarò sollevato dal ruolo di ct della Nazionale dopo la gara con la Moldova. Mi dispiace, avrei preferito restare e cambiare le cose. Prendo atto dell'esonero dovuto ai risultati negativi"

I nomi in lizza per la successione rimangono veramente pochi: con Ancelotti ingaggiato da Brasile, Allegri tornato al Milan, Conte confermato al Napoli e Gasperini approdato a Roma, gli unici profili adeguati per un impiego simile sembrerebbero quelli di Stefano Pioli e Claudio Ranieri. Più difficile, anche se se ne parla, il ritorno di Roberto Mancini.

Ieri il presidente della FIGC Gabriele Gravina aveva parlato pubblicamente, chiamato a rispondere alle perplessità sui progressi del movimento calcistico italiano. "Stiamo parlando in queste ore con Luciano", aveva confermato. "Dobbiamo trovare la soluzione per un rilancio immediato in vista della sfida con la Moldova".

Alla domanda su Ranieri, Gravina ha risposto: "Un abbraccio a Claudio. Ci sono tanti nomi, ma non è il momento. Dobbiamo rispettare l'allenatore della Nazionale", parole che suonavano già come premonitrici per Spalletti, e che anticipano un nuovo ciclo il cui volto verrà definito solo nelle prossime ore.