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La presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, che ricopre il ruolo di assessore all'Igiene e Sanità ad interim, è stata convocata oggi, giovedì 18 dicembre, per un'audizione in Commissione Salute e Politiche sociali del Consiglio Regionale, riguardante le questioni relative alla sanità e alla sociosanità previste nei sedici commi dell'articolo 2 della Legge di Bilancio.
“Con questa manovra stiamo facendo una scelta politica precisa: la gran parte delle risorse è destinata al rafforzamento del Fondo sanitario regionale, per garantire i livelli essenziali di assistenza e la tenuta del sistema sanitario pubblico - ha spiegato Todde -. Abbiamo una direttrice chiara: sostenere le fragilità, non lasciare indietro chi è più povero e più esposto. Un intento che si declina nella misura di integrazione per i Comuni legata ai nuclei familiari che non hanno accesso al REIS, nel passaggio da un milione a tre milioni di euro per le strutture che sostengono le persone con disabilità psichiche e psichiatriche, nel consolidamento dell’accordo sui pediatri di libera scelta, sottoscritto a novembre e finanziato inizialmente con 6 milioni di euro, ulteriormente integrato con 810 mila euro per rafforzarne la presenza sul territorio”.
“Questi esempi - prosegue la presidente - fanno capire come questa finanziaria, pur destinando la massa manovrabile al Fondo sanitario regionale per garantire i LEA, si faccia carico anche di rifinanziare, per quanto possibile, misure importanti che servono a dare risposte ai contesti più fragili, a chi ne ha maggiore bisogno”.
Un passaggio rilevante della discussione ha riguardato anche una misura che aveva mostrato dei limiti, quella relativa al finanziamento degli asili nido, che era stata poco utilizzata nella precedente programmazione regionale a causa di una sovrapposizione con la normativa nazionale.
“Abbiamo recuperato queste economie e le abbiamo rimesse nella disponibilità dei Comuni. Si tratta di sei milioni di euro, destinati da una parte a garantire la gestione degli asili nido e dall’altra a consentire finalmente l’anticipo dei costi per le famiglie che non possono permettersi di pagare la retta, in modo da non escluderle dall’accesso ai servizi. Questa è la direzione che abbiamo scelto: una finanziaria che rafforza la sanità pubblica e, allo stesso tempo, tiene insieme coesione sociale e diritti”.






