No al piano di riarmo europeo e stop a qualsiasi rapporto istituzionale tra la Regione Sardegna e lo Stato di Israele. È la decisione presa a maggioranza dal Consiglio regionale nella seduta dedicata alle mozioni su guerra e diritti umani.

La prima, firmata da Luca Pizzuto (Sinistra Futura), impegna la presidente Todde e la Giunta «a prendere una posizione netta contro ogni forma di sostegno del piano di riarmo europeo “ReArm Europe/Readiness 2030”» e «a sostenere con il Governo la necessità di finanziare programmi in grado di migliorare la vita dei cittadini e dei migranti in fuga da guerre e violenze». Il documento chiede anche di istituire un piano regionale denominato 'Peace for Europe'.

Approvata a maggioranza anche la mozione sempre di Pizzuto che condanna «con fermezza le violazioni sistematiche dei diritti umani e del diritto internazionale da parte dello Stato di Israele» e impegna la Giunta «a interrompere ogni rapporto di cooperazione, scambio o progettazione condivisa tra la Regione (comprese agenzie, enti, ecc.) e lo Stato di Israele, fintanto che perdureranno le gravi violazioni accertate dalle istituzioni internazionali».

Il testo prevede inoltre il sostegno a «ogni iniziativa internazionale tesa a ottenere il cessate il fuoco permanente nella Striscia di Gaza e a promuovere una conferenza di pace nel Mediterraneo, anche candidando la Sardegna come sede ospitante».

Bocciata, invece, la mozione del centrodestra che chiedeva di sostenere «ogni tentativo di soluzione negoziata tra Israele e rappresentanti palestinesi». Soddisfatto il M5s: «Non è solo un atto simbolico, ma un segnale forte per rivedere export di armi e relazioni con Stati responsabili di violazioni».