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Stop alle liste elettorali separate per uomini e donne e fine delle file divise ai seggi: è legge il decreto elezioni, approvato in via definitiva dalla Camera. Una svolta storica che aggiorna norme in vigore dal 1945. "Superiamo una regola anacronistica – afferma la senatrice Pd Cecilia D’Elia, prima firmataria delle modifiche – che poteva essere anche fonte di discriminazione per persone non binarie o in transizione". Inoltre, per le donne coniugate o vedove non sarà più necessario indicare il cognome del marito.
Soddisfazione bipartisan: "Grazie al confronto tra maggioranza e opposizione, cancelliamo una regola anacronistica", ha detto in Aula l’azzurro Paolo Emilio Russo.
La legge prevede anche modifiche operative: nel 2025 si voterà la domenica dalle 7 alle 23 e il lunedì dalle 7 alle 15. Nei comuni sotto i 15mila abitanti, se è stata presentata una sola lista, l’elezione sarà valida solo se i votanti supereranno il 40% degli iscritti e la lista riceverà almeno il 50% dei voti validi.
Sale da 70 a 75 anni l’età massima per i membri dei seggi. La firma digitale per la presentazione delle liste sarà ammessa solo in caso di gravi impedimenti fisici.
Infine, novità anche per i referendum: si potrà votare fuori sede per motivi di studio, lavoro o salute. Respinti tutti gli emendamenti dell’opposizione, tra cui quelli che chiedevano di anticipare la data dei referendum al primo turno delle amministrative.