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È stata data l'autorizzazione per la potenziale realizzazione dell'Einstein Telescope in Sardegna, includendo le due diverse configurazioni a forma di "elle" (L) e triangolo. L'approvazione è giunta durante la Conferenza di servizi preliminare dedicata allo studio propedeutico per lo sviluppo del progetto di fattibilità del futuro osservatorio di onde gravitazionali. L'incontro si è tenuto oggi, venerdì 7 novembre, presso il T-Hotel di Cagliari.Promossa dall'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e organizzata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la conferenza rappresenta una fase cruciale nel processo di autorizzazione e collaborazione tra le autorità statali, regionali e locali insieme ai vari enti coinvolti nel progetto. Essi sono stati chiamati a fornire osservazioni e raccomandazioni sullo studio di pre-fattibilità per l'Einstein Telescope (ET). Il progetto è stato sviluppato da un gruppo di aziende italiane, con una rilevante presenza di imprese sarde, che operano a livello internazionale e sono guidate da Rocksoil spa nell'ambito del progetto PNRR ETIC.Lo studio ha incluso l'esecuzione di sondaggi e valutazioni preliminari di impatto ambientale per le opere infrastrutturali, edili e impiantistiche sia in superficie che in sotterraneo nell'area designata. Due possibili configurazioni dell'esperimento sono state esaminate dalla comunità scientifica: un rivelatore a forma di triangolo con lati di 10 chilometri e uno a forma di L con lati di 15 chilometri.Dopo un ampio dibattito in cui sono stati raccolti i pareri di tutti gli enti coinvolti, la conferenza ha espresso all'unanimità un giudizio positivo su entrambi i progetti. Questo rappresenta un passo significativo che avvalora la possibilità di realizzare l'Einstein Telescope in Sardegna, rafforzando la candidatura di Sos Enattos come sede potenziale per la futura infrastruttura di ricerca. Al momento, altri due candidati sono in lizza: la regione dell'Euregio-Mosa-Reno, al confine tra Paesi Bassi, Germania e Belgio, e un sito in Sassonia, Germania. La candidatura sarda è la prima tra quelle in competizione a ricevere pareri tecnici favorevoli tramite la conferenza di servizi preliminari.
“Sono particolarmente orgogliosa della giornata di oggi - ha esordito la presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, portando il saluto della Regione agli intervenuti -. Siamo arrivati a una tappa cruciale di un percorso ambizioso che abbiamo intrapreso con convinzione. Un appuntamento al quale, sin dal mio insediamento, abbiamo lavorato con forza e tenacia, supportando INFN e il team di progettazione in tutte le richieste che ci hanno sottoposto, e in sinergia con la ministra della Ricerca Anna Maria Bernini, che ha sempre sostenuto e continua a sostenere convintamente la candidatura di Sos Enattos”.
“In questi mesi - ha spiegato Todde - abbiamo adottato il metodo dello studio e del coinvolgimento: stiamo dimostrando con i fatti che in Sardegna si può fare squadra e si può fare sistema. Siamo convinti della forza della nostra candidatura, che porteremo avanti garantendo sempre il sostegno incondizionato da parte della Regione. Perché crediamo che l’Einstein Telescope rappresenti non solo una grande infrastruttura scientifica di importanza internazionale che darà lustro all’Italia, ma anche un’occasione di riscatto per una terra dalle enormi potenzialità rimaste finora inespresse a causa di decenni di politiche miopi”.
La presidente Todde ha poi voluto sottolineare “che siamo il primo sito candidato a svolgere la Conferenza di servizi preliminare. In un Paese come il nostro - tacciato spesso di eccesso di burocrazia e lungaggini degli uffici - credo sia un segnale importante”.
“La tappa di oggi è importantissima nel percorso della candidatura italiana per ospitare Einstein Telescope”, sottolinea Marco Pallavicini, membro della giunta esecutiva dell’INFN. “Avere un’approvazione preliminare del progetto da parte delle autorità locali e nazionali, nel rispetto delle leggi italiane, rappresenterà un punto di forza su cui punteremo nell’ambito della competizione europea. In particolare, porteremo questo risultato all’attenzione del BGR (Board of Governmental Representatives), il consiglio dei rappresentanti dei ministeri europei che in questa fase sta gestendo il processo competitivo”.
“Ringrazio il Provveditorato alle opere pubbliche, che ha accettato di aiutarci in questa procedura mettendo a disposizione la sua professionalità ed esperienza, la Presidenza della Regione Sardegna e la cabina di regia, in particolare nella persona di Raffaele Marras, per averci fornito gli indirizzi necessari a eseguire il migliore studio di fattibilità possibile”, afferma Gaetano Schillaci, ingegnere dei Laboratori Nazionali del Sud dell’INFN e responsabile unico dell’intervento (RUP). “Questo parere favorevole è il riconoscimento che premia un lavoro durato più di un anno, che non sarebbe stato possibile senza il supporto del gruppo di ingegneri e del management dell’INFN. Si tratta di parere un favorevole per la comunità scientifica, ma anche per le comunità e il territorio che ci hanno accolto, permettendoci di fare il nostro lavoro con serenità e con il piacere di vivere in questa terra meravigliosa”.





