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Tragedia all'ospedale Sirai di Carbonia, dove una donna sarebbe morta dopo un periodo di degenza di 13 giorni in pronto soccorso: in merito al questo caso, l'assessorato regionale della Sanità ha avviato "proprie verifiche attraverso l'attivazione di tutte le procedure previste, al fine di accertare in modo completo la dinamica dell'accaduto e individuare eventuali responsabilità, onde garantire il pieno rispetto del diritto alla salute dei cittadini". Lo si legge in una nota della Regione Sardegna.
Il dipartimento ha già ricevuto un primo resoconto dettagliato dai rappresentanti della Asl Sulcis-Iglesiente riguardo agli eventi, in risposta a richieste specifiche: le cause che hanno impedito il ricovero della paziente in un reparto specializzato; le misure adottate dall'Azienda Sanitaria per prevenire possibili danni alla paziente; le ragioni dietro la mancata individuazione tempestiva di alternative di ricovero in altre strutture locali o al di fuori della regione, coinvolgendo il responsabile del reparto e il dipartimento regionale della Sanità; le circostanze che hanno portato al tragico decesso.
"È inaccettabile e inumano. Pensare di arrivare all'ospedale Sirai con una frattura del femore, permanere nel corridoio e/o astanteria del pronto soccorso per 13 giorni e cessare di vivere lì stesso, senza essere mai stato/a ricoverato/a in alcun reparto specialistico perché non ci sarebbero stati posti letto disponibili quando, in verità, il reparto esiste ma è chiuso inspiegabilmente, anche se dovrebbe essere pienamente operativo (Sirai) e là, invece, dove è aperto e vi sono medici pagati profumatamente (Cto), non si interviene per tutti i casi clinici, merita tutto il nostro sdegno e le prese di posizione più forti", è la denuncia social della consigliera comunale di Carbonia Daniela Garau di Fdi che ha presentato un'interpellanza urgente in Consiglio.
Al momento, l'Azienda Sanitaria Locale del Sulcis Iglesiente non ha ufficialmente confermato l'incidente come descritto nell'interpellanza, e sta attualmente conducendo verifiche interne per comprendere pienamente l'accaduto. La risposta ufficiale è in sospeso in attesa dei risultati delle indagini interne, che sono già state avviate.
LA ASL SULCIS: "FATTI ACCERTAMENTI E SOTTOPOSTA A TERAPIE MEDICHE"
La paziente ottantenne sarebbe stata regolarmente accolta al pronto soccorso il 22 ottobre, dopo essere stata portata dal 118 a causa di una caduta accidentale a casa sua. Successivamente è stata trasferita in Osservazione Breve Intensiva presso l'ospedale Sirai di Carbonia, dove purtroppo è morta il 2 novembre. Il decesso della paziente è stato segnalato da una consigliera comunale di Fdi, la quale sui social aveva menzionato che la morte era avvenuta dopo 13 giorni di permanenza al pronto soccorso.
"All'ingresso in Pronto Soccorso la paziente è stata sottoposta immediatamente a tutti gli esami strumentali (radiografia TC) e alle consulenze specialistiche necessarie (ortopedica, neurologica, neurochirurgica), che hanno evidenziato una frattura di femore e un complesso quadro clinico generale preesistente - fa sapere la Asl del Sulcis Iglesiente in una nota - La signora è stata pertanto ricoverata in Osservazione Breve Intensiva (OBI), che rappresenta a tutti gli effetti un reparto di degenza, dove ha proseguito gli accertamenti clinici ed è stata sottoposta alle terapie mediche del caso. È stata inoltre attivata ogni procedura per il trasferimento presso altra struttura idonea all'esecuzione dell'intervento, ma la ricerca è risultata particolarmente complessa per indisponibilità in altri presidi, ed era pertanto ancora in corso", si legge ancora nel comunicato.
"Durante tutto il periodo di ricovero, la paziente ha ricevuto assistenza continuativa. Le sue condizioni sono rimaste stabili fino al 2 novembre, quando ha manifestato un improvviso peggioramento per complicanze cardiache, che purtroppo non hanno risposto alle cure intensive somministrate", conclude la nota della direzione della Asl che esprime "vicinanza e cordoglio ai familiari della signora".











