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Le assegnazioni di risorse idriche per l'anno 2025 sono state ufficialmente confermate tramite una delibera presentata dalla presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde.
Il piano di assegnazione delle risorse del Sistema idrico multisettoriale regionale è stato ratificato in Giunta, seguendo le indicazioni del Comitato Istituzionale dell'Autorità di Bacino della Sardegna. Secondo le nuove disposizioni per il 2025, saranno destinati poco più di 200 milioni di metri cubi per uso potabile, 22,6 milioni di metri cubi per l'industria e 415 milioni di metri cubi per l'irrigazione.
“Le assegnazioni per l’irriguo e per il settore industriale si vanno a sommare a quelle già vincolate per l’uso potabile”, spiega la presidente, che poi aggiunge: “Ci troviamo di fronte a una situazione che diventa di anno in anno più critica in relazione ai cambiamenti climatici, a cui si aggiungono le criticità di un sistema che per troppi anni non ha ricevuto le dovute attenzioni. L’attuale Giunta regionale sta facendo tutto il possibile per risolvere i problemi. Gli interventi potranno comportare alcuni disagi, come ad esempio per i lavori del Coghinas, ma sono necessari. Ci stiamo assumendo l’onere, con il senso del dovere che sentiamo rispetto a una situazione idrica che richiede interventi urgenti per il contingente ma anche soluzioni strutturali per le sfide che il quadro climatico ci chiede di affrontare per il futuro”.
Il settore irriguo dovrà considerare attentamente le risorse idriche disponibili nel Sistema idrico multisettoriale regionale (Simr) prima di fare uso di esse, seguendo un preciso ordine di priorità definito da una delibera della Giunta. Tale delibera stabilisce che le risorse idriche provenienti da impianti di depurazione di acque reflue urbane trattate senza miscele dovrebbero essere utilizzate in primo luogo, se disponibili. In seguito, si potranno impiegare le risorse idriche locali, come pozzi e sorgenti, e infine le risorse idriche provenienti dal SIMR.
“Per garantire, per quanto possibile, le assegnazioni ai comparti d'utenza – evidenzia la presidente Todde – abbiamo disposto una serie di rilevanti misure di carattere pianificatorio e gestionale per tenere conto, non solo della sfavorevole condizione idrologica, ma anche del concomitante svolgimento degli interventi di manutenzione straordinaria che, anche con fondi PNRR, interessano numerose opere del SIMR”.
La Nurra, secondo quanto riferito dalla Regione, è il territorio più colpito dalla carenza di risorse idriche quest'anno, con soli 1,6 Mm3 assegnati rispetto ai 20 Mm3 dell'anno precedente. Per far fronte a questa situazione, il potabilizzatore di Sassari sarà utilizzato come risorsa aggiuntiva. La Valle dei Giunchi, inclusa nel sistema nordoccidentale, sarà completamente priva di irrigazione, aggravando la crisi idrica nella zona. Nel frattempo, la Sardegna meridionale potrà contare su interventi che garantiranno la stagione irrigua grazie ai vincoli sulla diga Cantoniera e alla possibilità di trasferimenti nell'area irrigua di Cagliari. Altri interventi prevedono il trasferimento di risorse dalla diga del Cixerri al potabilizzatore di Punta Gennarta e dal Nuraghe Arrubiu alla diga di Isili. Il sistema Temo-Cuga ha la maggiore quantità di risorse vincolate, con un totale di 22 Mm3, per affrontare i disservizi previsti sugli acquedotti Cogninas 1 e 2 nelle zone di Sassari e Alghero. Infine, la diga dell'Alto Flumendosa ha vincolato 3,7 Mm3 per il fabbisogno potabile dell'Ogliastra.
“L’obiettivo ora è di rimettere ordine nella gestione della risorsa – conclude Todde – ci sono situazioni di criticità a macchia di leopardo nei consorzi che, per una serie di problemi tecnici e talvolta gestionali, non ci consentono di avere contezza esatta del consumo effettivo di risorsa. Questo non ce lo possiamo più permettere perché l’acqua è diventata una risorsa preziosissima, fino all’ultima goccia”.